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autore
brano
 
Cicerone
Contro Catilina, IV, 15
 
originale
 
[15] Hosce ego homines excipio et secerno lubenter neque in inproborum civium, sed in acerbissimorum hostium numero habendos puto. Ceteri vero, di inmortales! qua frequentia, quo studio, qua virtute ad communem salutem dignitatemque consentiunt! Quid ego hic equites Romanos commemorem? qui vobis ita summam ordinis consiliique concedunt, ut vobiscum de amore rei publicae certent; quos ex multorum annorum dissensione huius ordinis ad societatem concordiamque revocatos hodiernus dies vobiscum atque haec causa coniungit. Quam si coniunctionem in consulatu confirmatam meo perpetuam in re publica tenuerimus, confirmo vobis nullum posthac malum civile ac domesticum ad ullam rei publicae partem esse venturum. Pari studio defendundae rei publicae convenisse video tribunos aerarios, fortissimos viros; scribas item universos, quos cum casu hic dies ad aerarium frequentasset, video ab expectatione sortis ad salutem com munem esse conversos.
 
traduzione
 
15 Questi individui ben volentieri li metto a parte, li separo; per me, non vanno annoverati tra i cittadini colpevoli, ma tra i peggiori nemici! Ma gli altri, o d?i immortali!, con che affluenza, con che impeto, con che coraggio sono uniti in nome della salvezza e del prestigio comune! Dovrei ricordare i cavalieri? Se cedono a voi senatori il primato del grado e dell'autorit?, non vi sono certo inferiori per devozione allo Stato! Dopo un dissenso durato molti anni hanno ritrovato l'unione e la concordia con voi: la giornata di oggi e la causa presente li rendono vostri alleati! Se riusciremo a conservare per sempre l'unione politica che si ? rafforzata sotto il mio consolato, vi assicuro che in futuro nessuna crisi politica colpir? lo Stato in nessuna delle sue parti. Con lo stesso impeto vedo che sono accorsi per difendere lo Stato i tribuni dell'erario, uomini di straordinario valore. In modo analogo tutti gli scribi, che oggi si trovavano per caso nell'erario, hanno tralasciato le operazioni di sorteggio per votarsi alla salvezza comune.
 

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