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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Sogno di Scipione, 9
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originale
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(9) Scipio: "Cum in Africam venissem M.' Manilio consuli ad quartam legionem tribunus, ut scitis, militum, nihil mihi fuit potius, quam ut Masinissam convenirem regem, familiae nostrae iustis de causis amicissimum. Ad quem ut veni, complexus me senex collacrimavit aliquantoque post suspexit ad caelum et: 'Grates', inquit, 'tibi ago, summe Sol, vobisque, reliqui Caelites, quod, antequam ex hac vita migro, conspicio in meo regno et his tectis P. Cornelium Scipionem, cuius ego nomine ipso recreor; ita numquam ex animo meo discedit illius optimi atque invictissimi viri memoria.' Deinde ego illum de suo regno, ille me de nostra re publica percontatus est, multisque verbis ultro citroque habitis ille nobis consumptus est dies.
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traduzione
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9 (Scipione): Quando giunsi in Africa in qualit? di tribuno militare,
come sapete, presentandomi agli ordini del console Manio Manilio alla
quarta legione, non chiedevo altro che di incontrare Massinissa, un re
molto amico della nostra famiglia, per fondati motivi. Non appena mi
trovai al suo cospetto, il vecchio, abbracciandomi, scoppi? in lacrime;
poi, dopo qualche attimo, lev? gli occhi al cielo e disse: ?Sono grato a
te, Sole eccelso, come pure a voi, altri d?i celesti, perch?, prima di
migrare da questa vita, vedo nel mio regno e sotto il mio tetto Publio
Cornelio Scipione, al cui nome mi sento rinascere; a tal punto non ? mai
svanito dal mio cuore il ricordo di quell'uomo eccezionale e davvero
invitto?. Quindi io gli chiesi notizie del suo regno, egli mi domand?
della nostra repubblica: cos?, tra le tante parole spese da parte mia e
sua, trascorse quella nostra giornata.
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