Cerca |
|
|
|
Progetto
Ovidio - database
|
|
|
|
autore
|
brano
|
|
Cicerone
|
Sogno di Scipione, 14
|
|
originale
|
|
(14) Hic ego, etsi eram perterritus non tam mortis metu quam insidiarum a meis, quaesivi tamen, viveretne ipse et Paulus pater et alii, quos nos exstinctos arbitraremur. 'Immo vero', inquit, 'hi vivunt, qui e corporum vinculis tamquam e carcere evolaverunt, vestra vero, quae dicitur, vita mors est. Quin tu aspicis ad te venientem Paulum patrem?' Quem ut vidi, equidem vim lacrimarum profudi, ille autem me complexus atque osculans flere prohibebat.
|
|
traduzione
|
|
14 A questo punto io, anche se ero rimasto atterrito non tanto dal timore
della morte, quanto dall'idea del tradimento dei miei, gli chiesi tuttavia
se fosse ancora in vita egli stesso e mio padre Paolo e gli altri che noi
riteniamo estinti. ?Al contrario?, disse, ?sono costoro i vivi, costoro
che sono volati via dalle catene del corpo come da una prigione, mentre la
vostra, che ha nome vita, ? in realt? una morte. Non scorgi tuo padre
Paolo, che ti viene incontro??. Non appena lo vidi, versai davvero un
fiume di lacrime, mentre egli, abbracciandomi e baciandomi, cercava di
frenare il mio pianto.
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|