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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Sogno di Scipione, 20
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originale
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(20) Tum Africanus: 'Sentio,' inquit, 'te sedem etiam nunc hominum ac domum contemplari; quae si tibi parva, ut est, ita videtur, haec caelestia semper spectato, illa humana contemnito! Tu enim quam celebritatem sermonis hominum aut quam expetendam consequi gloriam potes? Vides habitari in terra raris et angustis in locis et in ipsis quasi maculis, ubi habitatur, vastas solitudines interiectas eosque, qui incolunt terram, non modo interruptos ita esse, ut nihil inter ipsos ab aliis ad alios manare possit, sed partim obliquos, partim transversos, partim etiam adversos stare vobis; a quibus exspectare gloriam certe nullam potestis.
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traduzione
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20 Io, pur osservando stupito tali meraviglie, volgevo tuttavia a pi?
riprese gli occhi verso la terra. Allora l'Africano disse: ?Mi accorgo che
contempli ancora la sede e la dimora degli uomini; ma se davvero ti sembra
cos? piccola, quale in effetti ?, non smettere mai di tenere il tuo
sguardo fisso sul mondo celeste e non dar conto alle vicende umane. Tu
infatti quale celebrit? puoi mai raggiungere nei discorsi della gente,
quale gloria che valga la pena di essere ricercata? Vedi che sulla terra
si abita in zone sparse e ristrette e che questa sorta di macchie in cui
si risiede ? inframmezzata da enormi deserti; inoltre, gli abitanti della
terra non solo sono separati al punto che, tra di loro, nulla pu?
diffondersi dagli uni agli altri, ma alcuni sono disposti, rispetto a voi,
in senso obliquo, altri trasversalmente, altri ancora si trovano
addirittura agli antipodi. Da essi, gloria non potete di certo
attendervene.
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