(24) qui nec pauciores et certe meliores fuerunt viri - praesertim cum apud eos ipsos, a quibus audiri nomen nostrum potest, nemo unius anni memoriam consequi possit. Homines enim populariter annum tantummodo solis, id est unius astri, reditu metiuntur; cum autem ad idem, unde semel profecta sunt, cuncta astra redierint eandemque totius caeli discriptionem longis intervallis rettulerint, tum ille vere vertens annus appellari potest; in quo vix dicere audeo, quam multa hominum saecula teneantur. Namque ut olim deficere sol hominibus exstinguique visus est, cum Romuli animus haec ipsa in templa penetravit, quandoque ab eadem parte sol eodemque tempore iterum defecerit, tum signis omnibus ad principium stellisque revocatis expletum annum habeto; cuius quidem anni nondum vicesimam partem scito esse conversam.
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24 A maggior ragione accade ci?, se ? vero che perfino tra la gente in
grado di udire il nostro nome, nessuno pu? lasciare di s? un ricordo che
duri pi? di un anno. Gli uomini, a dire il vero, misurano ordinariamente
l'anno solo con il volgere ciclico del sole, cio? con il ritorno di
un'unica stella; quando, invece, tutti quanti gli astri saranno ritornati
nell'identico punto da cui sono partiti e avranno nuovamente tracciato,
dopo lunghi intervalli di tempo, il disegno di tutta la volta celeste,
solo allora lo si potr? definire, a ragione, il volgere di un anno; a
fatica oserei dire quante generazioni di uomini siano in esso contenute.
Come un tempo il sole sembr? agli uomini venir meno e spegnersi, allorch?
l'anima di Romolo entr? in questi stessi spazi celesti, cos?, quando per
la seconda volta, dalla stessa parte del cielo e nel medesimo istante, il
sole verr? meno, in quell'istante, una volta che saranno ricondotte al
punto di partenza tutte le costellazioni e le stelle, considera compiuto
l'anno; sappi, comunque, che non ne ? ancora trascorsa la ventesima parte.
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