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brano
 
Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), II, 9
 
originale
 
[9] Quid cum capillis color gratus et nitor splendidus inlucet et contra solis aciem vegetus fulgurat vel placidus renitet aut in contrariam gratiam variat aspectum et nunc aurum coruscans in lenem mellis deprimitur umbram, nunc corvina nigredine caerulus columbarum colli flosculos aemulatur, vel cum guttis Arabicis obunctus et pectinis arguti dente tenui discriminatus et pone versum coactus amatoris oculis occurrens ad instar speculi reddit imaginem gratiorem? Quid cum frequenti subole spissus cumulat verticem vel prolixa serie porrectus dorsa permanat? Tanta denique est capillamenti dignitas ut quamvis auro veste gemmis omnique cetero mundo exornata mulier incedat, tamen, nisi capillum distinxerit, ornata non possit audire. Sed in mea Photide non operosus sed inordinatus ornatus addebat gratiam. Uberes enim crines leniter remissos et cervice dependulos ac dein per colla dispositos sensimque sinuatos patagio residentes paulisper ad finem conglobatos in summum verticem nodus adstrinxerat.
 
traduzione
 
Vuoi mettere, invece, il fascino di una bella chioma quando fiammeggia viva ai raggi del sole o, morbida, ne raccoglie la luce o, mutevole, appare nei suoi cangianti riflessi? O quando il fulgore dell'oro sfuma nel biondo del miele, o il nero corvino ha iridescenze azzurre come il collo delle colombe o, ancora, quando densa di balsami orientali e ravviata dai denti sottili del pettine, raccolta a nodo dietro la nuca, si offre agli occhi dell'amante, come a uno specchio, porgendo di s? l'immagine pi? gradita? E vuoi mettere ancora quando, folta, fa da corona al capo oppure quando scende fluente, a onde, lungo le spalle? Insomma ? cos? importante una bella chioma che, per quanto una donna si mostri adorna d'oro, di belle vesti, di gemme o d'ogni altro ornamento, se non ha una particolare cura dei suoi capelli, non pu? mai dirsi elegante. Ma la mia Fotide era seducente per una certa qual negligenza, pi? che per l'accurata ricercatezza: infatti i suoi capelli folti scendevano mollemente sulla nuca e lungo il collo, fino a lambire l'orlo della veste; le estremit? erano poi raccolte in un nodo al sommo del capo.
 

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