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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), III, 6
 
originale
 
[6] Dirigitur proeliaris acies. Ipse denique dux et signifer ceterorum validis me viribus adgressus ilico manibus ambabus capillo adreptum ac retro reflexum effligere lapide gestit. Quem dum sibi porrigi flagitat, certa manu percussum feliciter prosterno. Ac mox alium pedibus meis mordicus inhaerentem per scapulas ictu temperato tertiumque inprovide occurrentem pectore offenso peremo. Sic pace vindicata domoque hospitum ac salute communi protecta non tam impunem me verun etiam laudabilem publice credebam fore, qui ne tantillo quidem umquam crimine postulatus sed probe spectatus apud meos semper innocentiam commodis cunctis antetuleram. Nec possum reperire cur iustae ultionis qua contra latrones deterrimos commotus sum nunc istum reatum sustineam, cum nemo possit monstrare vel proprias inter nos inimicitias praecessisse ac ne omnino mihi notos illos latrones usquam fuisse, vel certe ulla praeda monstretur cuius cupidine tantum flagitium credatur admissum."
 
traduzione
 
?Ingaggiammo una battaglia in piena regola e il capobanda, l'alfiere della combriccola, con tutta la sua forza mi venne addosso e afferratomi con tutte e due le mani per i capelli mi rovesci? all'indietro con l'intenzione di massacrarmi a colpi di pietra; ma mentre gridava che gliene dessero una, io con mano ferma gli assestai un colpo cos? preciso che lo stesi a terra. Poi tocc? a un altro che mi s'era afferrato ai polpacci e ferocemente me li mordeva; a questo gli vibrai un colpo proprio in mezzo alle scapole. Il terzo che mi veniva imprudentemente attaccando di fronte, lo inchiodai con un colpo in pieno petto. ?Cos?, ristabilita la pace, salvata la casa dei miei ospiti e l'incolumit? loro e mia, io credevo di aver ottenuto non soltanto l'impunit? ma anche la pubblica lode dal momento, poi, che non ho avuto mai nulla da spartire con la giustizia, che sono stato sempre stimato dai miei come un uomo d'onore e che nella vita, ai miei interessi, ho sempre anteposto l'onest?. ?N? io riesco a capacitarmi perch? si considera reato la giusta punizione che ho inflitto a quei pericolosissimi delinquenti, tanto pi? che nessuno pu? dimostrare che fra me e loro esistessero rancori personali o che quegli uomini io li avessi mai visti e conosciuti o ancora che io abbia commesso un crimine cos? orrendo, spinto dalla cupidigia: in tal caso mi si mostri la refurtiva.?
 

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