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autore
brano
 
Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), IV, 5
 
originale
 
5. Sed tam bellum consilium meum praevertit sors deterrima. Namque ille alius asinus divinato et antecapto meo cogitatu statim se mentita lassitudine cum rebus totis offudit, iacensque in modum mortui non fustibus non stimulis ac ne cauda et auribus cruribusque undique versum elevatis temptavit exurgere, quoad tandem postumae spei fatigati secumque conlocuti, ne tam diu mortuo immo vero lapideo asino servientes fugam morarentur, sarcinis eius mihi equoque distributis destricto gladio poplites eius totos amputant, ac paululum a via retractum per altissimum praeceps in vallem proximam etiam nunc spirantem praecipitant. Tunc ego miseri commilitonis fortunam cogitans statui iam dolis abiectis et fraudibus asinum me bonae frugi dominis exhibere. Nam et secum eos animadverteram conloquentes quod in proximo nobis esset habenda mansio et totius viae finis quieta eorumque esset sedes illa et habitatio. Clementi denique transmisso clivulo pervenimus ad locum destinatum, ubi rebus totis exsolutis atque intus conditis iam pondere liberatus lassitudinem vice lavacri pulvereis volutatibus digerebam.
 
traduzione
 
Ma un destino infame mand? a monte un'idea cos? brillante: infatti l'altro asino, leggendomi nel pensiero, mi precedette e, l? per l?, fingendo una gran stanchezza, si butt? per terra con tutto il carico, lungo disteso come fosse morto e non ci fu verso, n? con le frustate, n? con le spunzonate, nemmeno tirandolo per la coda, per le orecchie, per le gambe, di farlo rialzare, fino a che i briganti, persa la pazienza e la speranza, dopo aver confabulato un po' fra loro, per non ritardare pi? oltre la fuga con lo star dietro a un asino ormai morto e immobile come un sasso, divisero il suo carico fra me e il cavallo, poi presa la spada gli troncarono i garretti e tiratolo in parte sul ciglio della strada lo precipitarono gi? a capofitto, ancora vivo, nella scarpata sottostante. Allora io, riflettendo sulla sorte di quel mio infelice compagno, decisi di piantarla con tutti i sotterfugi e le furbizie e di essere piuttosto un asino come si deve, obbediente e servizievole verso i miei padroni, tanto pi? che, almeno cos? avevo capito dai loro discorsi, presto ci saremmo fermati, giacch? eravamo finalmente giunti alla meta, l? dove era la loro casa e il loro rifugio sicuro. Infatti, dopo aver superato un lieve pendio giungemmo a destinazione. Qui i briganti ci tolsero di dosso i bagagli che nascosero all'interno ed io liberato dal peso cominciai a rivoltolarmi nella polvere come in un bagno per smaltire la stanchezza.
 

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