13. Tunc orbitatis duplici plaga petiti iamque Thebanis conatibus abnuentes Plataeas proximan conscendimus civitatem. Ibi famam celebrem super quodam Demochare munus edituro gladiatorium deprehendimus. Nam vir et genere primarius et opibus plurimus et liberalitate praecipuus digno fortunae suae splendore publicas voluptates instruebat. Quis tantus ingenii, quis facundiae, qui singulas species apparatus multiiugi verbis idoneis posset explicare? Gladiatores isti famosae manus, venatores illi probatae pernicitatis, alibi noxii perdita securitate suis epulis bestiarum saginas instruentes; confixilis machinae sublicae, turres structae tabularum nexibus ad instar circumforaneae domus, florida pictura decora futurae venationis receptacula. Qui praeterea numerus, quae facies ferarum! Nam praecipuo studio foris etiam advexerat generosa illa damnatorum capitum funera. Sed praeter ceteram speciosi muneris supellectilem totis utcumque patrimonii viribus immanis ursae comparabat numerum copiosum. Nam praeter domesticis venationibus captas, praeter largis emptionibus partas, amicorum etiam donationibus variis certatim oblatas tutela sumptuosa sollicite nutriebat.
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?Colpiti da questa duplice perdita la piantammo l? con Tebe e raggiungemmo la vicina Platea.
?Qui venimmo a sapere, per il gran parlare che se ne faceva, che un certo Democare stava allestendo uno spettacolo di gladiatori. Era un uomo tra i pi? ragguardevoli, fornito di molti mezzi e generoso per giunta, che organizzava quei pubblici divertimenti con una magnificenza pari alle sue possibilit?.
?Difficile sarebbe trovare un uomo di ingegno, un oratore tanto abile da saper descrivere con parole adeguate tutti i particolari di quei preparativi: gladiatori dalla forza eccezionale, cacciatori dall'occhio infallibile, malfattori che non avevano pi? nulla da perdere, si preparavano con le loro carni a ingrassare le belve, macchine montate su telai fissi, torri di tavole snodabili a guisa di case mobili, vivaci pitture, palchi riccamente addobbati per assistere al previsto spettacolo venatorio. E che gran quantit? di bestie feroci, di tutte le specie, perch? Democare ce l'aveva messa tutta e s'era fatti venire dall'estero quei magnifici esemplari, vero sterminio di condannati a morte.
?Ma oltre a tutte queste attrazioni, che, peraltro, erano gi? costate un patrimonio, egli, spendendo quattrini a palate, s'era procurato un gran numero di gigantesche orse. senza contare quelle che aveva catturato egli stesso o che aveva comprato pagandole assai salate, si aggiungevano tutte 1e altre che gli amici, a gara, gli avevano regalato; ed egli le manteneva tutte queste bestie con ogni cura e a fior di quattrini.
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