17. "Caveas," inquam "domine, fraglantia solis et itineris spatio fatigatam coetui multarum et, ut audio, non recte valentium committere ferarum. Quin potius domus tuae patulum ac perflabilem locum immo et lacu aliquoi conterminum refrigerantemque prospicis? An ignoras hoc genus bestiae lucos consitos et specus roridos et fontes amoenos semper incubare?" Talibus monitis Demochares perterritus numerumque perditarum secum recenses non difficulter adsensus ut ex arbitrio nostro caveam locaremus facile permisit. "Sed et nos" inquam "ipsi parati sumus hic ibidem pro cavea ista excubare noctes, ut aestus et vexationis incommodo bestiae fatigatae et cibum tempestivum et potum solitum accuratius offeramus." "Nihil indigemus labore isto vestro," respondit ille "iam paene tota familia per diutinam consuetudinem nutriendis ursis exercitata est."
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?'Signore, per carit?, questa bestia ? stremata dal gran caldo e dal lungo viaggio; non metterla insieme con le altre, tanto pi? che sono parecchie, come ho sentito dire, e non godono buona salute. Perch? non le trovi un posticino qui, a casa tua, spazioso e ben arieggiato magari vicino a uno specchio d'acqua, che le dia un po' di refrigerio. Lo sai, no, che queste bestie vivono nei boschi fitti, in caverne umide e vicino a limpide sorgenti.
?A queste considerazioni Democare rimase colpito e ripensando fra s? al gran numero di bestie perdute non fece obbiezione alcuna, anzi ci autorizz? subito a mettere la gabbia dove volevamo.
?'Anzi,' ripresi 'noi siamo anche disposti a dormire qui, questa notte, accanto alla gabbia; la bestia ? troppo malandata per il caldo e per il viaggio e cos? possiamo darle noi cibo e acqua al momento giusto e con ogni premura.'
?'Non c'? bisogno che vi prendiate questo disturbo,' ci rispose. 'Quasi tutta la mia gente ha una lunga pratica ormai e sa benissimo come governare gli orsi.'
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