?Intanto Venere rinunciando a valersi per le sue ricerche di mezzi terreni decise di tornarsene in cielo e ordin? che le fosse allestito il cocchio che Vulcano, l'orafo insigne, le aveva fabbricato con arte raffinata per offrirglielo come dono di nozze alla vigilia della prima notte. Era un carro bellissimo per l'opera sottile della lima che togliendo l'oro superfluo lo aveva ancor pi? impreziosito. Delle molte colombe che sostavano dinanzi alla camera della dea, quattro, bianchissime, vennero avanti e con graziosi passi, muovendo qua e l? il collo iridato, si sottoposero al giogo tempestato di pietre preziose, attesero che la loro signora fosse salita e poi presero il volo.
?In corteo, dietro il carro, folleggiavano i passeri in lieta gazzarra e gli altri uccelli con canti modulati e con dolci gorgheggi annunziavano il suo arrivo. Le nubi si ritrassero, il cielo si spalanc? per ricevere sua figlia e l'altissimo etere gloriosamente accolse la dea, n? volo d'aquile o di rapaci sparvieri impauriva il canoro corteggio della grande Venere.
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