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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), VI, 23
 
originale
 
23. Sic fatus iubet Mercurium deos omnes ad contionem protinus convocare, ac si qui coetu caelestium defuisset, in poenam decem milium nummum conventum iri pronuntiare. Quo metu statim completo caelesti theatro pro sede sublimi sedens procerus Iuppiter sic enuntiat: "Dei conscripti Musarum albo, adolescentem istum quod manibus meis alumnatus sim profecto scitis omnes. Cuius primae iuventutis caloratos impetus freno quodam coercendos existimavi; sat est cotidianis eum fabulis ob adulteria cunctasque corruptelas infamatum. Tollenda est omnis occasio et luxuria puerilis nuptialibus pedicis alliganda. Puellam elegit et virginitate privavit: teneat, possideat, amplexus Psychen semper suis amoribus perfruatur." Et ad Venerem conlata facie: "Nec tu," inquit "filia, quicquam contristere nec prosapiae tantae tuae statuque de matrimonio mortali metuas. Iam faxo nuptias non impares sed legitimas et iure civili congruas", et ilico per Mercurium arripi Psychen et in caelum perduci iubet. Porrecto ambrosiae poculo: "Sume," inquit "Psyche, et immortalis esto, nec umquam digredietur a tuo nexu Cupido sed istae vobis erunt perpetuae nuptiae."
 
traduzione
 
?Ci? detto ordin? a Mercurio di convocare subito tutti gli dei in assemblea e di avvisare che se qualcuno fosse mancato avrebbe pagato una multa di diecimila sesterzi. ?A tale minaccia il teatro celeste fu subito al completo e Giove, dall'alto del suo seggio, cos? parl?: 'O dei, iscritti nell'albo delle Muse, voi tutti certamente sapete che questo ragazzo l'ho cresciuto io stesso con le mie mani. Ora per? credo sia giunto il momento di mettere un po' a freno i suoi ardori giovanili; sono troppe ormai le favolette che corrono in giro sui suoi adulteri e su tutte le sudicerie che combina. Occorre eliminare ogni occasione e contenere la sua giovanile lussuria con i vincoli del matrimonio. La ragazza gi? ce l'ha, l'ha anche sverginata: che se la tenga, ci vada a letto e si goda per sempre Psiche e il suo amore.' E volgendosi a Venere: 'E tu, figlia mia, per questo matrimonio con una mortale non te la prendere, non temere per il tuo casato e la tua condizione. Disporr? che queste nozze siano tra eguali, del tutto legittime quindi e conformi al diritto civile' e l? per l? ordin? che Mercurio andasse a prendere Psiche e la portasse in cielo: 'Bevi, Psiche' le disse offrendole una coppa d'ambrosia 'e sii immortale; n? mai Cupido si scioglier? dal vincolo che lo lega a te e queste saranno per voi nozze eterne.'
 

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