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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Apuleio
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Metamorfosi (l'asino d'oro), VII, 13
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originale
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13. Quam simul accessimus, tota civitas ad votivum conspectum effunditur. Procurrunt parentes, affines, clientes, alumni, famuli laeti faciem, gaudio delibuti. Pompam cerneres omnis sexus et omnis aetatis novumque et hercules memorandum spectamen, virginem asino triumphantem. Denique ipse etiam hilarior pro virili parte, ne praesenti negotio ut alienus discreparem, porrectius auribus proflatisque naribus rudivi fortiter, immo tonanti clamore personui. Et illam thalamo receptam commode parentes sui fovebant, me vero cum ingenti iumentorum civiumque multitudine confestim retro Tlepolemus agebat non invitum. Nam et alias curiosus et tunc latronum captivitatis spectator optabam fieri. Quos fidem colligatos adhuc vino magis quam vinculis deprehendimus. Totis ergo prolatis erutisque rebus et nobis auro argentoque et ceteris onustis ipsos partim constrictos, uti fuerant, provolutosque in proximas rupinas praecipites dedere, alios vero suis sibi gladiis obtruncatos reliquere.
Tali vindicta laeti et gaudentes civitatem revenimus. Et illas quidem divitas publicae custodelae commisere, Tlepolemo puellam repetitam lege tradidere.
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traduzione
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Quando vi giungemmo tutta la cittadinanza si rivers? nelle strade come dinanzi a un'apparizione. Accorsero i genitori, i parenti, i clienti, i domestici, i servi, tutti, felici, pazzi di gioia. Era una gran folla, uomini e donne insieme, di tutte le et?, uno spettacolo straordinario, perdio, indimenticabile: una fanciulla in trionfo su un asino.
Anch'io, finalmente allegro, ovviamente al modo che m'era consentito, per non essere da meno in tutta quella festa, drizzai le orecchie, dilatai le narici e mandai un raglio potente, anzi un tuono rimbombante.
Intanto, mentre la fanciulla veniva accompagnata nelle sue stanze fra le premurose cure dei genitori, insieme con molti altri giumenti e seguito da una gran folla di cittadini fui ricondotto indietro da Tlepolemo e questa volta rifeci con piacere quella strada, in quanto, curioso come sono per natura, desideravo assistere alla cattura dei banditi.
Li trovammo ancora incapaci di muoversi pi? per il vino che per le corde. Cos? tutto il bottino fu portato fuori e noi fummo caricati dell'oro, dell'argento e degli altri oggetti preziosi. Quanto ai briganti alcuni vennero gettati nel burrone vicino legati com'erano, gli altri decapitati con le loro stesse spade e abbandonati l?.
Poi ce ne tornammo in citt? lieti e festanti per questa vendetta.
Il bottino catturato fu depositato al pubblico erario e la fanciulla ritrovata fu data legalmente in matrimonio a Tlepolemo.
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