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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), VIII, 18
 
originale
 
18. At ille deum fidem clamitans et cruorem uxoris abstergens altius quiritabat: "Quid miseros homines et laboriosos viatores tam crudelibus animis invaditis atque obteritis? Quas praedas inhiatis? Quae damna vindicatis? At non speluncas ferarum vel cautes incolitis barbarorum, ut humano sanguine profuso gaudeatis." Vix haec dicta et statim lapidum congestus cessavit imber et infestorum canum revocata conquievit procella. Vnus illinc denique de summo cupressus cacumine: "At nos" inquit "non vestrorum spoliorum cupidine latrocinamur, sed hanc ipsam cladem de vestris protelamus manibus. Iam denique pace tranquilla securi potestis incedere." Sic ille, sed nos plurifariam vulnerati reliquam viam capessimus alius lapidis, alius morsus vulnera referentes, universi tamen saucii. Aliquanto denique viae permenso spatio pervenimus ad nemus quoddam proceris arboribus consitum et pratentibus virectis amoenum, ubi placuit illis ductoribus nostris refectui paululum conquiescere corporaque sua diverse laniata sedulo recurare. Ergo passim prostrati solo primum fatigatos animos recuperare ac dehinc vulneribus medelas varias adhibere festinant, hic cruorem praeterfluentis aquae rore deluere, ille spongeis inacidatis tumores comprimere, alius fasciolis hiantes vincire plagas. Ad istum modum saluti suae quisque consulebat.
 
traduzione
 
Quello accorse sacramentando e mentre asciugava il sangue alla moglie cominci? a urlare: ?Ma perch? vi accanite contro della povera gente, contro stanchi viandanti? Perch? ci attaccate e ci massacrate con tanta ferocia? Cosa credete di poterci prendere? Che male vi abbiamo fatto? Eppure non abitate mica nelle spelonche come le belve o fra le rocce come i selvaggi per prendervi il gusto di spargere sangue umano!? Aveva appena detto questo che la gragnuola di sassi cess? e cos? la furia scatenata dei cani che vennero richiamati. Poi uno dalla cima di un cipresso: ?Non vi abbiamo assaliti per prendervi la vostra roba, ma, al contrario, solo per difendere la nostra da un vostro assalto. Ora per? la pace ? fatta e voi potete proseguire sicuri.? Alle sue parole noi riprendemmo la marcia, chi pi?, chi meno tutti feriti e malconci o per i morsi dei cani o per i colpi di pietra e dopo un buon tratto di strada giungemmo a un bosco fitto di grandi alberi e rallegrato da verdeggianti prati. Qui i nostri conducenti pensarono di fermarsi un pochino per riposare e medicar le ferite. Cos? si sdraiarono per terra a riprendere fiato poi si dettero da fare con vari rimedi intorno alle loro piaghe: uno con acqua di fonte toglieva il sangue, un altro comprimeva il gonfiore con spugne inzuppate d'aceto, un terzo stringeva con bende le ferite aperte, ciascuno, insomma, provvedeva da s? a curarsi.
 

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