2. Nam quidam subito puer mobili ac trepida facile percitus, ut familiares inter se susurrabant, inrumpit tricliniumn suoque annuntia domino de proximo angiportu canem rabidam paulo ante per posticam impetu miro sese direxisse ardentisque prorsus furore venaticos canes invasisse ac dehinc proximum petisse pari saevitia nec postremum saltem ipsis hominibus pepercisse; nam Myrtilum mulionem et Hephaestionem cocum et Hypnophilum cubicularium et Apollonium medicum, immo vero et plures alios ex familia abigere temptantes variis morsibus quemque lacerasse, certe venenatis morsibus contacta non nulla iumenta efferari simili rabie.
Quae res omnium statim percussit animos, ratique me etiam eadem peste infectum ferocire arreptis cuiusce modi telis mutuoque ut exitium commune protelarent cohortati, ipsi potius eodem vaesaniae morbo laborantes, persecuntur. Nec dubio me lanceis illis vel venabulis immo vero et bipennibus, quae facile famuli subministraverant, membratim compilassent, ni respecto subiti periculi turbine cubiculum, in quo mei domini devertebant, protinus inrupissem. Tunc clausis obseratisque super me foribus obsidebant locum, quoad sine ullo congressionis suae periculo pestilentiae laetatis pervicaci rabie possessus ac peresus absumerer. Quo facto tandem libertatem nanctus, solitariae fortunae munus amplexus, super constratum lectum abiectus, post multum equidem temporis somnum humanum quievi.
|
Infatti, all'improvviso, mentre i commensali se ne stavano pacifici a chiacchierare, si precipit? in sala un ragazzetto con la faccia terrea dallo spavento e annunci? al suo padrone che, pochi momenti prima, da un vicolo vicino, una cagna rabbiosa, tutt'a un tratto, era entrata in casa, come una furia, per la porta di servizio, e s'era prima avventata contro i cani da caccia, poi aveva preso la via della stalla e qui, con la stessa ferocia, aveva assalito parecchi giumenti e, per ultimo, non aveva risparmiato nemmeno gli uomini Mirtilo il mulattiere, il cuoco Efestione, il cameriere Ipatafio, il medico Apollonio e molti altri schiavi, che avevano tentato di scacciarla, s'eran beccati infatti anche loro diverse zannate e molte bestie, si vede contagiate da quei morsi avvelenati, davan segni d'aver presa anch'essi la rabbia.
Il fatto spavent? moltissimo tutti, i quali subito arguirono dalle mie bizze di prima che anch'io fossi stato colto dal contagio e cos? afferrarono ogni sorta di armi ed incoraggiandosi l'un con l'altro ad allontanare il comune pericolo, si misero a corrermi dietro, quando erano proprio loro che sembravano sconvolti dal contagio della pazzia. Con tutte quelle lance, quegli spiedi e quelle scuri finanche, di cui i servi premurosamente li avevano riforniti, mi avrebbero senza dubbio ucciso se, resomi conto della tempesta che mi s'era scaricata addosso, io non mi fossi rifugiato nella camera dove erano stati ospitati i miei padroni.
Quelli allora chiusero e sprangarono la porta alle mie spalle e si posero di guardia, tranquillamente aspettando, senza alcun pericolo di contagio per loro, che quel mortale, inesorabile male che mi s'era attaccato addosso; lentamente mi consumasse e m'uccidesse.
Cos? fu ch'io riacquistai la libert? e cogliendo l'occasione propizia d'esser rimasto finalmente solo, mi buttai lungo sul letto gi? sprimacciato e dopo tanto tempo potetti dormire come un uomo.
|