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autore
brano
 
Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), X, 3
 
originale
 
3. Ergo igitur impatientia furoris altius agitata diutinum rupit silentium at ad se vocari praecipit filium ? quod nomen in eo, si posset, ne ruboris admoneretur, libenter eraderet. Nec adulescens aegrae parentis moratus imperium, senili tristitie striatam gerens frontem, cubiculum petit, uxori patris matrique fratris utcumque debitum sistens obsequium. Sed illa cruciabili silentio diutissime fatigata et ut in quodam vado dubitationis haerens omne verbum, quod praesenti sermoni putabat aptissimum, rursum improbans nutante etiam nunc pudore, unde potissimum caperet exordium, decunctatur. At iuvenis nihil etiam tunc sequius suspicatus summisso vultu rogat ultro praesentis causas aegritudinis. Tunc illa nacta solitudinis damnosam occasionem prorumpit in audaciam et ubertim adlacrimans laciniamque contegens faciem voce trepida sic eum breviter adfatur: "Causa omnis et origo praesentis doloris set etiam medela ipsa et salus unica mihi tute ipse es. Isti enim tui oculi per meos oculos ad intima delapsi praecordia meis medullis acerrimum commovent incendium. Ergo miserere tua causa pereuntis nec te religio patris omnino deterreat, cui morituram prorsus servabis uxorem. Illius enim recognoscens imaginem in tua facie merito te diligo. Habes solitudinis plenam fiduciam, habes capax necessarii facinoris otium. Nam quod nemo novit, paene non fit."
 
traduzione
 
La donna, dunque, nella sua eccitazione, non riuscendo pi? oltre a contenersi, decise di rompere il lungo silenzio e mand? a chiamare il figlio, nome questo che, se avesse potuto, per non arrossire, se lo sarebbe volentieri cancellato dalla mente. Il giovane non indugi? a obbedire all'ordine della matrigna ammalata e con la fronte segnata dalla tristezza e dal cruccio, come quella di un vecchio, con tutto il dovuto rispetto entr? nella camera della moglie di suo padre e della madre di suo fratello. La donna, per?, depressa dal lungo tormentoso silenzio, fu ripresa dai dubbi e le parole che un momento prima aveva ritenute adatte per la circostanza, ora le sembravano sconvenienti e, trattenuta da un senso di vergogna, non sapeva da dove cominciare. E quando il giovane, non sospettando di nulla, le chiese con deferenza che male avesse, lei, approfittando che, malauguratamente, erano soli, divenne audace e scoppiando in un pianto dirotto, coprendosi il volto con un lembo della veste, con voce trepidante, cos? gli parl? brevemente: ?Tu sei la causa, l'origine del mio male, ma tu sei anche il rimedio, la mia sola salvezza. I tuoi occhi, fissando i miei, mi son penetrati dentro fin nel profondo dell'animo e vi hanno acceso un fuoco che mi brucia tutta e che non riesco pi? a estinguere. Muoviti a piet? d'una donna che muore di te e non farti scrupolo per tuo padre a cui, in fondo, salvi la moglie che altrimenti morrebbe. Del resto io ti amo anche perch? nel tuo volto ritrovo il suo. Non aver timore, siamo soli e c'? tutto il tempo per far quello che ormai ? inevitabile; e poi, le cose che non si vengono a sapere ? come se non fossero mai accadute.?
 

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