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Ovidio - database
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Apuleio
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Metamorfosi (l'asino d'oro), X, 26
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originale
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26. Sed audax illa mulier, ut simul et conscium sceleris amoliretur et quam desponderat pecuniam lucraretur, coram detento calice: "Non prius", inquit "medicorum optime, non prius carissimo mihi marito trades istam potionem quam de ea bonam partem hauseris ipse. Vnde enim scio an noxium in eam lateat venenum? Quae res utique te tam prudentem tamque doctum virum nequaquam offendet, si religiosa uxor circa salutem mariti sollicita necessariam adfero pietatem."
Qua mira desperatione truculentae feminae repente perturbatus medicus excussusque toto consilio et ob angustiam temporis spatio cogitandi privatus, antequam trepidatione aliqua vel cunctatione ipsa daret malae conscientiae suspicionem, indidem de potione gustavit ampliter. Quam quidem secutus adulescens etiam, sumpto calice, quod offerebatur hausit. Ad istum modum praesenti transacto negotio medicus quam celerrime domum remeabat, salutifera potione pestem praecedentis veneni festinans extinguere. Nec eum obstinatione sacrilega, qua semel coeperat, truculenta mulier ungue latius a se discere passa est ? "priusquam" inquit "digesta potione medicinae proventus appareat" ? sed aegre precibus et ostentationibus eius multum ac diu fatigata tandem abire concessit. Interdum perniciem caenam totis visceribus furentem medullae penitus adtraxerant, multum denique saucius et gravedine somnulenta iam demersus domum pervadit aegerrime. Vixque enarratis cunctis ad uxorem mandato saltem promissam mercedem mortis geminatae deposceret, sic elisum violenter spectatissimus medicus effundit spiritum.
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traduzione
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Ma quella sfrontata, per sbarazzarsi del complice e nello stesso tempo per risparmiare la somma pattuita, di fronte a tutti ferm? la mano che porgeva il veleno e: ?Aspetta, dottore illustrissimo,? esclam?, ?darai questa bevanda al mio diletto sposo soltanto dopo che tu stesso ne avrai bevuto una buona dose, altrimenti come faccio a sapere se dentro non vi sia del veleno? Tu sei un uomo saggio e istruito e perci? non devi prendertela se io, da moglie scrupolosa e affettuosa, ci sto attenta alla salute di mio marito e ce la metta tutta in fatto di precauzioni.?
Il medico, colto alla sprovvista dall'audacia e dal cinismo della donna, rimase come basito e non ebbe nemmeno il tempo di prendere una risoluzione qualsiasi, dal momento che un segno di paura o un attimo di esitazione avrebbero tradito la sua coscienza sporca, e cos? bevve una buona dose di quella roba; al che il giovane rassicurato, prese il bicchiere che gli veniva offerto e bevve anche lui.
La cosa era fatta e il medico ora voleva tornarsene a casa pi? in fretta possibile per bloccare con un antidoto l'azione micidiale e repentina del veleno, ma quella terribile donna persever? nel suo piano con ostinata ferocia e non gli permise di fare un passo prima che la medicina, diceva, non avesse prodotto il suo effetto.
Soltanto dopo che quel poveretto la scongiur? e la supplic? con mille preghiere fino a stancarla, si decise a lasciarlo andare.
Ma ormai l'inesorabile veleno s'era gi? diffuso nelle sue viscere devastandole in profondit? con la sua forza micidiale, tanto che, a stento, pi? morto che vivo e gi? immerso in un torpore mortale, egli pot? giungere a casa. Fece appena in tempo a raccontar l'accaduto alla moglie e a raccomandarle di esigere il compenso pattuito per quella duplice morte che, quel medico egregio, fulminato dal veleno, tir? le cuoia.
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