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Ovidio


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autore
brano
 
Apuleio
Della magia, 34
 
originale
 
[34] Hic etiam pro sua grauitate uitio mihi uortebat, quod me nec sordidiora dicere honeste pigeret. at ego illi contra iustius exprobrarim, quod qui eloquentiae patrocinium uulgo profiteatur etiam honesta dictu sordide blateret ac saepe in rebus nequaquam difficilibus fringultiat uel omnino commutescat. cedo enim, si ego de Veneris statua nihil dixissem neque interfeminium nominassem, quibus tandem uerbis accusasses crimen illud tam stultitiae quam linguae tuae congruens? an quicquam stultius quam ex nominum propinquitate uim similem rerum coniectam? et fortasse an peracute repperisse uobis uidebamini, ut quaesisse me fingeretis ad illecebras magicas duo haec marina, ueretillam et uirginal; disce enim nomina rerum Latina, quae propterea uarie nominaui, ut denuo instructus accuses. memento tamen tam ridiculum argumentum fore desiderata ad res uenerias marina obscena, quam si dicas marinum pectinem comendo capillo quaesitum uel aucupandis uolantibus piscem accipitrem aut uenandis apris piscem apriculam aut eliciendis mortuis marina caluaria. respondeo igitur ad hunc uestrum locum non minus insulse quam absurde commentum, me hasce nugas marinas et quiscilias litoralis neque pretio neque gratis quaesisse.
 
traduzione
 
Quest'uomo, anche in nome della sua moralit?, mi rimproverava che non mi increscesse dire onestamente cose alquanto impudiche; io piuttosto dovrei pi? onestamente rinfacciargli che, mentre fa pubblica professione di patrocinio oratorio, anche delle cose oneste a dirsi ciancia trivialmente, e dove non c'? difficolt? alcuna si mette a chioccolare o ammutolisce. Ti faccio una domanda: se io non avessi detto nulla della statua di Venere n? avessi nominato l'interfeminio, con quali parole avresti mosso quell'accusa che ? in perfetta armonia tanto con la tua sciocchezza quanto con la tua lingua? E si potrebbe fare congettura pi? sciocca di questa, che cose affini di nome abbiano tra loro una reale parentela? Eppure probabilmente voi credete di avere scoperto un modo ingegnosissimo, immaginando che io avessi cercato per i miei magici incantesimi quei due frutti marini, la veretilla e il virginal: impara a nominare le cose in latino: per questo ho variato i termini, perch? tu meglio istruito rinnovi l'accusa. Sappi tuttavia che accusare un uomo di aver cercato oscenit? marine per i suoi piaceri venerei sarebbe argomento tanto ridicolo come se tu dicessi che un pettine di mare ? richiesto per ravviare i capelli, un pesce falco per acchiappare gli uccelli, un pesce cignalino per cacciare i cinghiali o i teschi marini per evocare i morti. A tali vostre invenzioni cos? insipide e assurde rispondo che queste robucce e chiappole di mare e di spiaggia io non ho mai cercato n? a prezzo n? in dono.
 

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