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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Apuleio
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Della magia, 58
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originale
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[58] intellexit hoc et ipse incredibile futurum; nam dicitur ante horam diei secundam ieiunus adhuc et abstemius testimonium istud uendidisse. igitur scripsit haec se ad hunc modum comperisse: postquam Alexandria reuenerit, domum suam recta contendisse, qua iam Quintianus migrarat; ibi in uestibulo multas auium pinnas offendisse, praeterea parietes fuligine deformatos; quaesisse causas ex seruo suo, quem Oeae reliquerit, eumque sibi de meis et Quintiani nocturnis sacris indicasse. quam uero subtiliter compositum et uerisimiliter commentum me, si quid eius facere uellem, non domi meae potius facturum fuisse, Quintianum istum, qui mihi assistit, quem ego pro amicitia quae mihi cum eo artissima est proque eius egregia eruditione et perfectissima eloquentia honoris et laudis gratia nomino, hunc igitur Quintianum, si quas auis in cena habuisset aut, quod aiunt, magiae causa interemisset, puerum nullum habuisse, qui pinnas conuerreret et foras abiceret; praeterea fumi tantam uim fuisse, ut parietes atros redderet, eamque deformitatem, quoad habitauit, passum in cubiculo suo Quintianum. nihil dicis, Aemiliane, non est ueri simile, nisi forte Crassus non in cubiculum reuersus perrexit, sed suo more recta ad focum. unde autem seruus Crassi suspicatus est noctu potissimum parietes fumigatos? an ex fumi colore? uidelicet fumus nocturnus nigrior est eoque diurno fumo differt. cur autem suspicax seruus ac tam diligens passus est Quintianum migrare prius quam mundam domum redderet? cur illae plumae quasi plumbeae tam diu aduentum Crassi manserunt? non insimulet Crassus seruum suum: ipse haec potius de fuligine et pinnis mentitus est, dum non potest nec in testimonio dando discedere longius a culina.
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traduzione
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Ha capito anche lui che la cosa non sarebbe stata credibile; infatti si dice abbia rilasciata per denaro codesta testimonianza, prima della seconda ora del giorno, senza avere ancora mangiato n? bevuto. Scrisse dunque di avere in questo modo fatto la scoperta: ritornato in Alessandria, fil? diritto a casa sua che Quinziano aveva gi? lasciata; e qui, nel vestibolo, trov? molte penne di uccelli e le pareti imbrattate di fuliggine; ne chiese il motivo al servo rimasto in Oea, e quello gli rivel? i sacrifici notturni fatti da me e Quinziano. Ecco davvero una favola bene ordita ed una verosimile invenzione: io dunque, se avessi voluto fare una cosa di tal genere, non avrei preferito la mia casa; e Quinziano, questo qui che mi assiste e che io per la strettissima amicizia che ci lega, per la sua eccellente cultura e la sua impeccabile eloquenza nomino a titolo di onore e di merito, questo Quinziano, dunque, se avesse avuto degli uccelli a pranzo o se, come dicono, li avesse uccisi per pratiche di magia, non aveva proprio nessun garzone che potesse spazzare le penne e gettarle fuori di casa? E il fumo avrebbe avuto tanta forza da annerire le pareti e Quinziano, finch? vi abit?, avrebbe tollerato nella sua camera quelle brutture di pareti affumicate? Tu non dici nulla, Emiliano; e infatti non c'? nessuna verosimiglianza, a meno che Crasso invece che in camera non sia andato difilato, secondo il suo costume, in cucina. E da dove il servo di Crasso trasse il sospetto che le pareti erano state affumicate precisamente di notte? Forse dal colore del fumo? Si vede che il fumo notturno ? pi? nero e differisce da quello diurno. E come mai questo servo sospettoso e diligente permise che Quinziano lasciasse l'alloggio senza ripulire la casa? Perch? quelle piume, come fossero di piombo, attesero cos? a lungo l'arrivo di Crasso? Non accusi Crasso il suo schiavo. Di queste cose qui, fuliggine, penne, l'inventore ? lui che neppure nel fare testimonianza riesce a stare troppo lontano dalla cucina.
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