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autore
brano
 
Apuleio
Della magia, 61
 
originale
 
[61] Unum etiam crimen ab illis, cum Pudentillae litteras legerent, de cuiusdam sigilli fabricatione prolatum est, quod me aiunt ad magica maleficia occulta fabrica ligno exquisitissimo comparasse et, cum sit [s]celeti forma turpe et horribile, tamen impendio colere et Graeco uocabulo $BASILE/A& nuncupare. nisi fallor, ordine eorum uestigia persequor et singillatim apprehendens omnem calumniae textum retexo. Occulta fuisse fabricatio sigilli quod dicitis qui potest, cuius uos adeo artificem non ignorastis, ut ei, praesto adesset, denuntiaueritis? en adest Cornelius Saturninus artifex, uir inter suos et arte laudatus et moribus comprobatus, qui tibi, Maxime, paulo ante diligenter sciscitanti omnem ordinem gestae rei summa cum fide et ueritate percensuit: me, cum apud eum multas geometricas formas e buxo uidissem subtiliter et adfabre factas, inuitatum eius artificio quaedam mechanica ut mihi elaborasset petisse, simul et aliquod simulacrum cuiuscumque uellet dei, cui ex more meo supplicassem, quacumque materia, dummodo lignea, exculperet. igitur primo buxeam temptasse[t]. interim dum ego ruri ago, Sicinium Pontianum priuignum meum, qui mihi factum uolebat, impetratos hebeni loculos a muliere honestissima Capitolina ad se attulisse, ex illa potius materia rariore et durabiliore uti faceret adhortatum: id munus cum primis mihi gratum fore. secundum ea se fecisse, proinde ut loculi[s] suppetebant. ita minutatim ex tabellis compacta crassitudine Mercuriolum expediri potuisse.
 
traduzione
 
Un'altra imputazione mi hanno mosso, leggendo lettere di Pudentilla. Si tratta di una certa statuetta che mi accusano di aver fatto fabbricare clandestinamente, con un legno sceltissimo, per i miei magici malef?ci: una brutta e orribile figura di scheletro che io avrei il coraggio di venerare intensamente invocandolo col nome greco di basil?us. Se non m'inganno, vado seguendo passo passo i miei accusatori e, cogliendole una ad una, ritesso tutto il tessuto delle loro calunnie. Come pot? essere occulta, secondo voi dite, la fabbricazione di una statuetta di cui non ignorate l'artefice, tanto che gli avete intimato di presentarsi? Eccolo, l'artefice: Cornelio Saturnino, uomo tra i suoi confratelli lodato per il talento e stimato per i costumi; il quale, a te che poco fa, Massimo, diligentemente lo interrogavi, ha esposto ordinatamente il fatto con somma fede e verit?. Egli ha dichiarato che io, dopo aver visto presso di lui molte figure geometriche di bosso, lavorate con finezza e maestria, allettato dalla sua abilit?, gli commisi, insieme con alcuni congegni, la statua di una divinit?, a sua scelta, ch'io potessi, secondo il mio costume, supplicare; quanto alla materia, non mi importava la qualit?, purch? fosse di legno. Egli tent? prima con il legno di bosso. Poi, mentre ero in campagna, Sicinio Ponziano, mio figliastro, che voleva farmi cosa gradita, ottenuto da Capitolina, rispettabilissima signora, un cofano di ebano, lo port? a Saturnino, esortandolo a preferire per la statuetta quel legno pi? pregiato e resistente: quel dono, diceva, mi sarebbe stato particolarmente gradito. Seguendo i consigli di Ponziano egli lavor? siccome il materiale permetteva: cos? a poco a poco, da quelle tavolette di compatta spessezza, pot? venir fuori un piccolo Mercurio.
 

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