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Ovidio - database
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autore
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brano
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Apuleio
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Della magia, 75
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originale
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[75] in hac etiam aetate qua nunc est -- qui istum di perduint! multus honos auribus praefandus est -- domus eius tota lenonia, tota familia contaminata: ipse propudiosus, uxor lupa, filii similes: prorsus diebus ac noctibus ludibrio iuuentutis ianua calcibus propulsata, fenestrae canticis circumstrepitae, triclinium comisatoribus inquietum, cubiculum adulteris peruium; neque enim ulli ad introeundum metus est, nisi qui pretium marito non attulit. ita ei lecti sui contumelia uectigalis est. olim sollers suo, nunc coniugis corpore uulgo meret; cum ipso plerique, nec mentior, cum ipso, inquam, de uxoris noctibus paciscuntur. iam illa inter uirum et uxorem no[n]ta[m] conlusio: qui amplam stipem mulieri detulerunt, nemo eos obseruat, suo arbitratu discedunt; qui inaniores uenere, signo dato pro adulteris deprehenduntur, et quasi ad discendum uenerint, non prius abeunt quam aliquid scripserint. quid enim faciat homo miser ampliuscula fortuna deuolutus, quam tamen fraude patris ex inopinato inuenerat? pater eius plurimis creditoribus defaeneratus maluit pecuniam quam pudorem; nam cum undique uersum tabulis flagitaretur et quasi insanus ab omnibus obuiis teneretur, 'pax' inquit, negat posse dissoluere, anulos aureos et omnia insignia dignitatis abicit, cum creditoribus depaciscitur. pleraque tamen rei familiaris in nomen uxoris callidissima fraude confert: ipse egens, nudus et ignominia sua tutus reliquit Rufino huic, non mentior, sestertium [XXX] deuorandum; tantum enim ad eum ex bonis matris liberum uenit praeter quod ei uxor sua cotidianis dotibus quaesiuit. quae tamen omnia in paucis annis ita hic degulator studiose in uentrem condidit et omnimodis conlurchinationibus dilapidauit, ut crederes metuere, ne quid habere ex fraude paterna diceretur; homo iustus et morum dedit operam, quod male partum erat ut male periret, nec quicquam ei relictum est ex largiore fortuna praeter ambitionem miseram et profundam gulam.
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traduzione
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Adesso, nell'et? in cui si trova - che gli d?i lo maledicano: mi tocca parlare con buona licenza di chi ascolta - la sua casa ? tutta un antro da ruffiani, la sua famiglia ? tutta una impurit?, lui stesso uno svergognato, la moglie una prostituta, i figli simili ai genitori. Notte e giorno, per trastullo della giovent?, calci tirati alla porta, canzoni urlate sotto le finestre, chiassi di bevitori nel triclinio, sfilata di adulteri nella camera da letto: giacch?, quando si ? pagato lo scotto al marito, l'entrata ? libera. Cos? l'ignominia del suo letto ? la sua rendita. Un tempo col suo corpo, ora con quello della moglie sa bene fare i suoi pubblici guadagni. Con lui dico, non mentisco, proprio con lui si patteggiano a prezzo le notti della moglie, ed ? ben conosciuto il segreto accordo tra moglie e marito. Quelli che fanno alla signora il regalo pi? generoso, nessuno li vede, hanno libera uscita; quelli venuti colla borsa poco piena, a un dato segno sono sorpresi come adulteri, e quasi fossero venuti a scuola non escono prima di aver lasciato qualche scritto.
Del resto cosa poteva fare quel pover'uomo, rotolato gi? da una abbastanza cospicua fortuna, capitata inopinatamente grazie alla frode paterna? Il padre suo, carico di obbligazioni, prefer? il denaro all'onore. Sollecitato da ogni parte a pagare i suoi debiti e trattenuto, come fosse un pazzo, da chiunque lo incontrasse per la strada, ?pace? disse: ?io non posso pagare?: e tolti gli anelli d'oro e tutti i distintivi del grado, si accord? coi creditori. Frattanto, intesta al nome della moglie la maggior parte dei suoi beni con astutissima frode: e cos? lui, povero, nudo, ormai protetto dalla sua ignominia, lasci? a questo Rufino qui, non mentisco, tre milioni di sesterzi da divorare. A questa somma, ereditata intatta dalla madre, egli ha aggiunto i guadagni che ogni giorno gli ha portato in dote la moglie. Ma tutto questo denaro in pochi anni con tanta cura codesto ghiottone ha riposto nel suo ventre e sperperato in bagordi di ogni sorta, da far credere ch'egli volesse sfuggire all'accusa di possedere qualche avanzo delle frodi paterne. Uomo giusto e costumato si adoper? perch? il male acquistato fosse malamente consumato e niente gli avanzasse della sua grossa fortuna, fuorch? il miserabile intrigo e la insaziabile gola.
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