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autore
brano
 
Apuleio
Della magia, 103
 
originale
 
[103] quin igitur addis; 'reum magistrum, reum uitricum, reum deprecatorem'? sed quid deinde? 'plurimorum maleficiorum et manifestissimorum'. cedo unum de plurimis, cedo dubium uel saltem obscurum de manifestissimis. ceterum ad haec, quae obiecistis, numera an binis uerbis respondeam. 'dentes sp[l]endidas': ignosce munditiis. 'specula inspicis': debet philosophus. 'uersus facis': licet fieri. 'pisces exploras': Aristoteles docet. 'lignum consecras': Plato suadet. 'uxorem ducis': leges iubent. 'prior natu is[ta] est': solet fieri. 'lucrum sectatus es': dotalis accipe, donationem recordare, testamentum lege. quae si omnia affatim retudi, si calumnias omnes refutaui, si me in omnibus non modo criminibus, uerum etiam maledictis procul a culpa [philosophiae] tutus sum, si philosophiae honorem, qui mihi salute mea antiquior est, nusquam minui, immo contra ubique si cum septem pennis eum tenui: si haec, ut dico, ita sunt, possum securus existimationem tuam reuereri quam potestatem uereri, quod minus graue et uerendum mihi arbitror a[c] procons(ule) damnari quam si a tam bono tamque emendato uiro improber. Dixi.
 
traduzione
 
Perch? non aggiungi: accusatore del mio maestro, del mio patrigno, del mio intercessore? E poi continuando: ?... di quest'uomo reo di moltissimi e manifestissimi malef?ci?. Dimmene uno solo di questi moltissimi, di questi manifestissimi, dimmene uno solo, che lasci alcun dubbio o per lo meno una certa oscurit?. Quanto al resto delle vostre accuse, fai bene il conto se non rispondo con due parole. ?Ti lustri i denti?. ? pulizia. ?Guardi gli specchi?: un filosofo deve. ?Componi versi?. ? lecito. ?Esamini i pesci?: Aristotele insegna. ?Consacri un legno?: Platone consiglia. ?Prendi moglie?: la legge vuole. ?? pi? anziana di te?: suole accadere. ?L'hai fatto per lucro?. Prendi il contratto, ricorda la donazione, leggi il testamento. (Si rivolge concludendo al proconsole.) Se tutte queste cose ho abbastanza rintuzzato, se io ho messo la mia innocenza al riparo non solo di ogni accusa, ma anche di ogni ingiuria, se l'onore della filosofia, che mi ? pi? caro della vita, non ho mai menomato, anzi al contrario se l'ho dovunque, come un invitto gladiatore, mantenuto: se questo ? cos? come dico, io posso con rispettosa fiducia attendere la espressione della tua stima anzich? temere la tua potest?; perch? la condanna del proconsole sarebbe per me cosa meno grave e temibile che il biasimo di un uomo tanto degno e illibato. Ho detto.
 

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