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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Petronio
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Satiricon, 7
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originale
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[VII] "Rogo, inquam, mater, numquid scis ubi ego habitem?" Delectata est illa urbanitate tam stulta et: "Quidni sciam?" inquit, consurrexitque et coepit me praecedere. Divinam ego putabam et subinde ut in locum secretiorem venimus, centonem anus urbana reiecit et: "Hic, inquit, debes habitare." Cum ego negarem me agnoscere domum, video quosdam inter titulos nudasque meretrices furtim spatiantes. Tarde, immo iam sero intellexi me in fornicem esse deductum. Execratus itaque aniculae insidias operui caput et per medium lupanar fugere coepi in alteram partem, cum ecce in ipso aditu occurrit mihi aeque lassus ac moriens Ascyltos: putares ab eadem anicula esse deductum. Itaque ut ridens eum consalutavi, quid in loco tam deformi faceret quaesivi.
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traduzione
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7 ?Senti un po', nonnina, sai mica dove abito??. Divertita dalla demenza della mia battuta, risponde: ?Lo so s??, si alza e comincia a farmi strada. Io credevo fosse un'indovina e...
Dopo un po' arriviamo in una zona fuori mano: l? quello spasso di vecchietta scosta una tenda color birul? e fa: ?Mi sa che abiti qua?. E mentre io le ripetevo che quella casa non l'avevo mai vista, vedo dei tizi che si aggirano furtivi in mezzo a delle scritte invitanti e a prostitute senza niente addosso. Capisco allora, anche se ? ormai troppo tardi, di essermi lasciato trascinare in un bordello. Cos?, imprecando contro il tiro giocatomi dalla vecchia, mi copro la testa e, attraversando il bordello, me la d? a gambe verso la parte opposta, quando ecco che proprio sulla porta mi imbatto in Ascilto pure lui stanco morto come me. Probabile che l? ce l'avesse trascinato la stessa nonnina. Perci? lo saluto con una risata e gli chiedo che cosa ci fa in un buco tanto laido.
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