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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Petronio
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Satiricon, 9
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originale
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[IX] Quasi per caliginem vidi Gitona in crepidine semitae stantem et in eundem locum me conieci. Cum quaererem numquid nobis in prandium frater parasset, consedit puer super lectum et manantes lacrumas pollice extersit. Perturbatus ego habitu fratris, quid accidisset quaesivi. Et ille tarde quidem et invitus, sed postquam precibus etiam iracundiam miscui: "Tuus, inquit, ist frater seu comes paulo ante in conductum accucurrit, coepitque mihi velle pudorem extorquere. Cum ego proclamarem, gladium strinxit et 'Si Lucretia es, inquit, Tarquinium invenisti'". Quibus ego auditis intentavi in oculos Ascylti manus et: "Quid dicis, inquam, muliebris patientiae scortum, cuius ne spiritus purus est?" Inhorrescere se finxit Ascyltos, mox sublatis fortius manibus longe maiore nisu clamavit: "Non taces, inquit, gladiator obscene, quem de ruina harena dimisit? Non taces, nocturne percussor, qui ne tum quidem, cum fortiter faceres, cum pura muliere pugnasti, cuius eadem ratione in viridario frater fui, qua nunc in deversorio puer es. -- Subduxisti te, inquam, a praeceptoris colloquio.
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traduzione
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9 [ENCOLPIO]. Come se fosse avvolto dalla nebbia, vidi Gitone in piedi sul marciapiedi di un vicolo e mi precipitai a razzo da quella parte.
Mentre mi informavo se il fratellino ci aveva preparato qualcosa da mettere sotto i denti, il povero ragazzo si venne a sedere sul letto, asciugandosi col pollice le lacrime che gli inondavano la faccia. E io, colpito dallo stato del piccolo, gli chiesi che cosa fosse successo. Lui, diciamocelo, dopo un bel po' e senza troppo entusiasmo, e solo quando dalle preghiere ero passato alle maniere forti, disse: ?Il tuo bel fratellino, o degno compare che sia, un attimo fa si ? scaraventato qui e ha iniziato a fare di tutto per attentare al mio pudore. E quando io ho attaccato a strillare, lui ha tirato fuori la spada e mi ha detto: "Se giochi a fare Lucrezia, allora eccoti qua il tuo Tarquinio!"?.
A sentire queste cose, saltai agli occhi di Ascilto pronto a prenderlo a cazzotti e gli urlai: ?Cos'hai da dire tu, culattone passivo che di pulito non hai nemmeno il fiato??. Ascilto finse di andare in bestia e, agitando pi? forte i pugni, grid? con pi? voce ancora: ?Ma piantala tu, schifoso di un gladiatore scampato al massacro del circo! Pezzo di galera che non sei riuscito a farti una donna a posto nemmeno quando ti tirava ancora. Proprio tu che nel parco mi facevi lo stesso servizio che adesso in questa locanda tocca al ragazzino!?. ?Sentitelo!? ribattei io, ?tu che te la sei svignata nel pieno dell'interrogazione col maestro!?.
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