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Ovidio


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autore
brano
 
Petronio
Satiricon, 10
 
originale
 
[X] -- Quid ego, homo stultissime, facere debui, cum fame morerer? An videlicet audirem sententias, id est vitrea fracta et somniorum interpretamenta? Multo me turpior es tu hercule, qui ut foris cenares, poetam laudasti". Itaque ex turpissima lite in risum diffusi pacatius ad reliqua secessimus. <. . .> Rursus in memoriam revocatus iniuriae: "Ascylte, inquam, intellego nobis convenire non posse. Itaque communes sarcinulas partiamur ac paupertatem nostram privatis questibus temptemus expellere. Et tu litteras scis et ego. Ne quaestibus tuis obstem, aliud aliquid promittam; alioqui mille causae quotidie nos collident et per totam urbem rumoribus different." Non recusavit Ascyltos et: "Hodie, inquit, quia tanquam scholastici ad cenam promisimus, non perdamus noctem. Cras autem, quia hoc libet, et habitationem mihi prospiciam et aliquem fratrem. -- Tardum est, inquam, differre quod placet." Hanc tam praecipitem divisionem libido faciebat; iam dudum enim amoliri cupiebam custodem molestum, ut veterem cum Gitone meo rationem reducerem. <. . .>
 
traduzione
 
10 ?O razza di deficiente, cosa ci potevo fare se morivo di fame? Forse stare a sentire quei deliri a base di paccottiglia e interpretazioni di sogni? Per Dio, sei ben pi? schifoso tu che per farci scappare una cena ti sei messo a tessere le lodi del poeta!?. Ma alla fine, dopo tutta quella baraonda vergognosa, la buttiamo sul ridere per occuparci pi? tranquillamente del resto. * Poi per?, ripensando al torto subito, gli faccio: ?Ascilto, guarda che tra noi due non pu? mica funzionare. Dividiamoci quei due stracci che abbiamo e vediamo di sbarcare il lunario ciascuno per conto suo. Un briciolo di cultura ce l'abbiamo tutti e due. Per non intralciarti nei tuoi giri, ti prometto di mettermi a fare dell'altro: se no finisce che ogni giorno saltano fuori mille motivi per litigare e a forza di risse a parole diventiamo lo zimbello di tutta la citt??. Ascilto, che non aveva nessuna obiezione, mi risponde: ?Visto che oggi, in qualit? di studenti, ci siamo guadagnati una cena, cerchiamo di non rovinarci la serata. Vuol dire che domani (? questo che vuoi, no?) mi andr? a cercare un'altra locanda e un altro compagno?. ?Certo che ? una seccatura? ribatto io, ?dover rimandare quanto si ? deciso?. * A spingermi a una separazione cos? frettolosa era la foia: da un pezzo infatti volevo togliermi di torno quel rompi di un guardiano per riallacciare con Gitone il rapporto di un tempo. *
 

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