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Ovidio


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autore
brano
 
Petronio
Satiricon, 21
 
originale
 
[XXI] Volebamus miseri exclamare, sed nec in auxilio erat quisquam, et hinc Psyche acu comatoria cupienti mihi invocare Quiritum fidem malas pungebat, illinc puella penicillo, quod et ipsum satureo tinxerat, Ascylton opprimebat. <. . .> Vltimo cinaedus supervenit myrtea subornatus gausapa cinguloque succinctus . . . modo extortis nos clunibus cecidit, modo basiis olidissimis inquinavit, donec Quartilla, ballaenaceam tenens virgam alteque succincta, iussit infelicibus dari missionem. <. . .> Vterque nostrum religiosissimis iuravit verbis inter duos periturum esse tam horribile secretum. Intraverunt palaestritae quamplures et nos legitimo perfusos oleo refecerunt. Vtcunque ergo lassitudine abiecta cenatoria repetimus et in proximam cellam ducti sumus, in qua tres lecti strati erant et reliquus lautitiarum apparatus splendidissime eitus. Iussi ergo discubuimus, et gustatione mirifica initiati vino etiam Falerno inundamur. Excepti etiam pluribus ferculis cum laberemur in somnum: "Itane est? inquit Quartilla, etiam dormire vobis in mente est, cum sciatis Priapi genio pervigilium deberi?" <. . .>
 
traduzione
 
21 Disperati come eravamo, avremmo voluto chiedere aiuto, ma non c'era un cane che ci potesse dare una mano. E non appena io cercavo di attirare l'attenzione dei passanti, Psiche mi punzecchiava le guance con una forcina da capelli, mentre la ragazzetta tormentava Ascilto con un pennellino ugualmente imbevuto di satirio. * Per ultimo sopraggiunse un culattone in vestaglia color mirto con tanto di cintura... si venne a strusciare addosso a noi agitando le natiche e ci insozz? con dei baci schifosi, finch? Quartilla, con una stecca di balena in mano e la gonna tirata su, gli intim? di aver piet? di noi e di lasciarci tirare il fiato. * Con formule sacrosante giurammo tutti e due che un segreto tanto terribile ce lo saremmo portati nella bara. * Entrarono dei massaggiatori in massa che ci unsero da capo a piedi di olio di oliva rimettendoci in sesto. Cos?, non sentendo pi? la stanchezza, indossammo gli abiti per la cena e fummo portati in una camera attigua dove c'erano tre letti pronti all'uso e una parata di leccornie imbandite come dio comanda. Ci dissero di sdraiarci e subito attacchiamo con un antipasto incredibile che inondiamo addirittura con del Falerno. Rimpinzati da molti altri manicaretti, quando ormai stiamo per franare nel sonno, Quartilla interviene: ?Non penserete mica di andarvene gi? a letto, quando sapete benissimo che questa notte va dedicata per intero al culto di Priapo??. *
 

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