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Ovidio


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autore
brano
 
Petronio
Satiricon, 39
 
originale
 
[XXXIX] Interpellavit tam dulces fabulas Trimalchio; nam iam sublatum erat ferculum, hilaresque convivae vino sermonibusque publicatis operam coeperant dare. Is ergo reclinatus in cubitum: "Hoc vinum, inquit, vos oportet suave faciatis: pisces natare oportet. Rogo, me putatis illa cena esse contentum, quam in theca repositorii videratis? Sic notus Vlixes? Quid ergo est? Oportet etiam inter cenandum philologiam nosse. Patrono meo ossa bene quiescant, qui me hominem inter homines voluit esse. Nam mihi nihil novi potest afferri, sicut ille tericulus iamel habuit praxim. Caelus hic, in quo duodecim dii habitant, in totidem se figuras convertit, et modo fit aries. Itaque quisquis nascitur illo signo, multa pecora habet, multum lanae, caput praeterea durum, frontem expudoratam, cornum acutum. Plurimi hoc signo scolastici nascuntur et arietilli." Laudamus urbanitatem mathematici; itaque adiecit: "Deinde totus caelus taurulus fit. Itaque tunc calcitrosi nascuntur et bubulci et qui se ipsi pascunt. In geminis autem nascuntur bigae et boves et colei et qui utrosque parietes linunt. In cancro ego natus sum: ideo multis pedibus sto, et in mari et in terra multa possideo; nam cancer et hoc et illoc quadrat. Et ideo iam dudum nihil super illum posui, ne genesim meam premerem. In leone cataphagae nascuntur et imperiosi. In virgine mulieres et fugitivi et compediti; in libra laniones et unguentarii et quicunque aliquid expendunt; in scorpione venenarii et percussores; in sagittario strabones, qui holera spectant, lardum tollunt; in capricorno aerumnosi, quibus prae mala sua cornua nascuntur; in aquario copones et cucurbitae; in piscibus obsonatores et rhetores. Sic orbis vertitur tanquam mola, et semper aliquid mali facit, ut homines aut nascantur aut pereant. Quod autem in medio caespitem videtis et super caespitem favum, nihil sine ratione facio. Terra mater est in medio quasi ovum corrotundata, et omnia bona in se habet tanquam favus."
 
traduzione
 
39 Quando ormai ci avevano gi? portato via i piatti e i commensali cominciavano a straparlare dandoci dentro della grossa col vino, Trimalcione, appoggiato sul gomito, interrompe questo ameno monologo dicendo: ?A un vino cos? bisogna fargli onore. I pesci bisogna che nuotino. Ma ditemi un po', non crederete mica che stasera mi accontenti di quello che avete visto su quella teglia? "Conoscete cos? poco Ulisse?". E allora? Anche seduti a tavola, un po' di cultura non fa mica male. Con buona pace di quella buon'anima del mio padrone, che mi ha voluto uomo fra gli uomini. A me non c'? niente che mi prenda alla sprovvista, e quel piattino di prima ve ne ha dato la prova. Questo cielo che vedete ci abitano dentro dodici d?i che a loro volta si trasformano in altrettanti simboli e adesso diventa l'Ariete. Chi nasce sotto quel segno, avr? molte pecore, molta lana, la faccia di bronzo, la testa dura e il corno sempre sull'attenti. Sotto questo segno nascono molti letterati e rompipalle?. Noi facciamo un sacco di complimenti a quella battuta da astrologo, e lui riattacca dicendo: ?Poi tutto il cielo diventa Toro. Ed ? in questa congiuntura che nascono gli scontrosi, i burini e quelli che bastano a se stessi. Sotto i Gemelli vengono fuori le bighe, i buoi, i coglioni e quelli che tengono il piede dentro due scarpe. Sotto il Cancro ci sono nato io. Per questo sono ben piantato su molti piedi e ho un sacco di possedimenti in terra e in mare. E infatti il granchio sta bene sia l? che qui, ed ? per questo che non ci ho fatto mettere sopra nulla, perch? niente coprisse il mio segno. Sotto il Leone nascono poi i crapuloni e i prepotenti; sotto la Vergine le femminucce, gli schiavi che se la svignano e quelli che finiscono ai ceppi; sotto la Bilancia i macellai, i profumieri e tutti quelli che vendono merci a peso; sotto lo Scorpione gli avvelenatori e gli assassini; sotto il Sagittario gli strabici che adocchiano la verdura e si fottono il lardo; sotto il Capricorno i disgraziati che si ritrovano le corna sulla testa per colpa dei loro mali; sotto l'Acquario gli osti e le teste di rapa; sotto i Pesci gli chef e i retori. Cos? gira il mondo come una ruota, e sono sempre guai, sia che gli uomini nascano sia che muoiano. Ecco perch? al centro vedete quella zolla con sopra il favo: non faccio mai nulla senza buoni motivi. Nel mezzo c'? la madre terra rotonda come un uovo, e racchiude dentro di s? ogni bene come un favo?.
 

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