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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Petronio
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Satiricon, 47
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originale
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[XLVII] Eiusmodi tabulae vibrabant, cum Trimalchio intravit et detersa fronte unguento manus lavit; spatioque minimo interposito: "Ignoscite mihi, inquit, amici, multis iam diebus venter mihi non respondit. Nec medici se inveniunt. Profuit mihi tamen maleicorium et taeda ex aceto. Spero tamen, iam veterem pudorem sibi imponet. Alioquin circa stomachum mihi sonat, putes taurum. Itaque si quis vestrum voluerit sua re causa facere, non est quod illum pudeatur. Nemo nostrum solide natus est. Ego nullum puto tam magnum tormentum esse quam continere. Hoc solum vetare ne Iovis potest. Rides, Fortunata, quae soles me nocte desomnem facere? Nec tamen in triclinio ullum vetuo facere quod se iuvet, et medici vetant continere. Vel si quid plus venit, omnia foras parata sunt: aqua, lasani et cetera minutalia. Credite mihi, anathymiasis si in cerebrum it, et in toto corpore fluctum facit. Multos scio periisse, dum nolunt sibi verum dicere." Gratias agimus liberalitati indulgentiaeque eius, et subinde castigamus crebris potiunculis risum.
Nec adhuc sciebamus nos in medio lautitiarum, quod aiunt, clivo laborare. Nam mundatis ad symphoniam mensis tres albi sues in triclinium adducti sunt capistris et tintinnabulis culti, quorum unum bimum nomenculator esse dicebat, alterum trimum, tertium vero iam sexennem. Ego putabam petauristarios intrasse et porcos, sicut in circulis mos est, portenta aliqua facturos. Sed Trimalchio expectatione discussa: "Quem, inquit, ex eis vultis in cenam statim fieri? Gallum enim gallinaceum, Penthiacum et eiusmodi nenias rustici faciunt: mei coci etiam vitulos aeno coctos solent facere." Continuoque cocum vocari iussit, et non expectata electione nostra maximum natu iussit occidi, et clara voce: "Ex quota decuria es?" Cum ille se ex quadragesima respondisset: "Empticius an, inquit, domi natus? -- Neutrum, inquit cocus, sed testamento Pansae tibi relictus sum. -- Vide ergo, ait, ut diligenter ponas; si non, te iubebo in decuriam viatorum conici." Et cocum quidem potentiae admonitum in culinam obsonium duxit.
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traduzione
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47 Giravano discorsi di questo tipo, quando Trimalcione fa il suo ingresso in sala. Si asciuga la fronte, si lava le mani con una lozione profumata e poi dice: ?Cari amici, perdonatemi, ma gi? da un po' di giorni non vado di corpo e i medici non ci capiscono nulla. Tuttavia mi hanno fatto abbastanza bene la scorza di melagrana e l'infuso di resina all'aceto, e spero che il mio intestino torni a fare il suo dignitoso servizio. Se no mi ricomincia questo gorgoglio dalle parti dello stomaco che sembro un toro. Anzi se c'? qualcuno di voi che ha bisogno di andare in bagno, non ? proprio il caso di vergognarsene. Nessuno ? venuto al mondo senza buchi. E io non penso ci sia tortura peggiore che il doversi trattenere. Questa ? l'unica cosa che nemmeno Giove ci pu? impedire. Ridi, eh Fortunata, proprio tu che di notte non mi lasci chiudere gli occhi? Ad ogni modo anche qui in sala da pranzo io non vieto a nessuno di fare i suoi bisogni, e i medici stessi sconsigliano di trattenersi. Se poi scappa qualcosa di pi? grosso, l? fuori c'? pronto tutto quello che serve: acqua, pitali e il resto degli accessori. Date retta a me, le flatulenze trattenute salgono al cervello e poi vanno in circolo per tutto il corpo. So che molti ci hanno rimesso la pelle, a forza di non voler guardare le cose in faccia?.
Lo ringraziamo per la sua generosa comprensione, e subito soffochiamo un attacco di riso bevendo a piccoli sorsi, uno via l'altro. E non sapevamo, dopo tutta quella roba, di essere - come si dice - appena a met? strada. Infatti, una volta sparecchiati i tavoli a suon di musica, ecco entrare tre maiali bianchi provvisti di guinzagli e campanelli, che hanno, stando a quanto dice il presentatore, uno due anni, l'altro tre mentre il terzo gi? sei. Io pensavo che stessero per entrare gli acrobati e che i maiali si sarebbero esibiti, come succede nei circhi, in numeri straordinari. Ma Trimalcione, dissipando subito ogni dubbio, dice: ?Quale di questi volete che vi venga immediatamente servito? Un galletto domestico, uno spezzatino di pollo alla Penteo e robetta di questo tipo la sanno preparare pure i contadini: i miei cuochi sono capaci di mettere in pentola e cuocere anche vitelli interi?. Manda subito a chiamare un cuoco e, senza aspettare che fossimo noi a scegliere, gli ordina di scannare il pi? vecchio, chiedendogli ad alta voce: ?Di che decuria sei??. Quando quello rispose che era della quarantesima, Trimalcione gli chiese: ?Ti ho comprato fuori, oppure mi sei nato in casa??. ?N? l'uno n? l'altro? risponde il cuoco: ?ti sono stato lasciato in eredit? da Pansa?. ?Allora vedi di servire bene, se no ti faccio sbattere tra i lacch??. Messo sull'avviso dall'autorit?, il cuoco si lascia trascinare in cucina dal candidato all'arrosto.
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