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Ovidio


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autore
brano
 
Petronio
Satiricon, 48
 
originale
 
[XLVIII] Trimalchio autem miti ad nos vultu respexit et: "Vinum, inquit, si non placet, mutabo; vos illud oportet bonum faciatis. Deorum beneficio non emo, sed nunc quicquid ad salivam facit, in suburbano nascitur eo, quod ego adhuc non novi. Dicitur confine esse Tarraciniensibus et Tarentinis. Nunc coniungere agellis Siciliam volo, ut cum Africam libuerit ire, per meos fines navigem. Sed narra tu mihi, Agamemnon, quam controversiam hodie declamasti? Ego autem si causas non ago, in domusionem tamen litteras didici. Et ne me putes studia fastiditum, tres bybliothecas habeo, unam Graecam, alteram Latinam. Dic ergo, si me amas, peristasim declamationis tuae." Cum dixisset Agamemnon: "Pauper et dives inimici erant. . .", ait Trimalchio: "Quid est pauper? -- Vrbane", inquit Agamemnon et nescio quam controversiam euit. Statim Trimalchio: "Hoc, inquit, si factum est, controversia non est; si factum non est, nihil est." Haec aliaque cum effusissimis prosequeremur laudationibus: "Rogo, inquit, Agamemnon mihi carissime, numquid duodecim aerumnas Herculis tenes, aut de Vlixe fabulam, quemadmodum illi Cyclops pollicem poricino extorsit? Solebam haec ego puer apud Homerum legere. Nam Sibyllam quidem Cumis ego ipse oculis meis vidi in ampulla pendere, et cum illi pueri dicerent: "Sibilla, ti thelis?", respondebat illa: "apothanin thelo".
 
traduzione
 
48 Trimalcione si gira verso di noi e, con lo sguardo dolce, dice: ?Se il vino non ? di vostro gradimento lo cambiamo. Per? bisogna che voi gli facciate onore. A dio piacendo non lo compro mica, ma tutto quello che stasera vi state pappando viene da un mio podere che non ho ancora avuto il tempo di visitare. Mi dicono che ? al confine tra Terracina e Taranto. Adesso voglio attaccare a quella propriet? la Sicilia: cos?, se solo mi gira di andare in Africa, lo potr? fare viaggiando nel mio. Ma tu piuttosto, Agamennone, raccontami un po', su che problema giuridico hai discusso oggi? Io, ? vero, non faccio il leguleio, eppure un po' di cultura alla buona ce l'ho, e non pensare che i libri mi annoino, perch? ho ben tre biblioteche, di cui una in latino e l'altra in greco. Quindi ti prego, dammi un sunto della tua conferenza?. E Agamennone attacc?: ?Un povero e un ricco erano nemici?. ?E che cos'? un povero?? lo interrompe Trimalcione. ?Bella questa!? commenta Agamennone e prosegue raccontandogli non so quale controversia. E allora Trimalcione, immediatamente: ?Se il fatto ? accaduto, non c'? controversia; se invece non ? accaduto, allora non c'? proprio un bel niente?. Visto che questa battuta e altre dello stesso livello noi le accogliamo con applausi fragorosi, Trimalcione insiste dicendo: ?Tu te le ricordi, caro il mio Agamennone, le dodici fatiche di Ercole, o quella storia di Ulisse, di come il Ciclope gli port? via un dito con delle tenaglie fatte a piede di porco? Roba che da bambino leggevo in Omero. Anzi, io a Cuma l'ho vista di persona la Sibilla sospesa dentro un'ampolla con i ragazzini intorno che le chiedevano "Sibilla, cosa vuoi?", e lei che rispondeva "Voglio morire"?.
 

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