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Ovidio


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autore
brano
 
Petronio
Satiricon, 54
 
originale
 
[LIV] Cum maxime haec dicente Gaio puer Trimalchionis delapsus est. Conclamavit familia, nec minus convivae, non propter hominem tam putidum, cuius etiam cervices fractas libenter vidissent, sed propter malum exitum cenae, ne necesse haberent alienum mortuum plorare. Ipse Trimalchio cum graviter ingemuisset superque brachium tanquam laesum incubuisset, concurrere medici, et inter primos Fortunata crinibus passis cum scypho, miseramque se atque infelicem proclamavit. Nam puer quidem, qui ceciderat, circumibat iam dudum pedes nostros et missionem rogabat. Pessime mihi erat, ne his precibus per ridiculum aliquid catastropha quaeretur. Nec enim adhuc exciderat cocus ille, qui oblitus fuerat porcum exinterare. Itaque totum circumspicere triclinium coepi, ne per parietem automatum aliquod exiret, utique postquam servus verberari coepit, qui brachium domini contusum alba potius quam conchyliata involverat lana. Nec longe aberravit suspicio mea; in vicem enim poenae venit decretum Trimalchionis, quo puerum iussit liberum esse, ne quis posset dicere tantum virum esse a servo vulneratum.
 
traduzione
 
54 Sul pi? bello dello sproloquio di Gaio, il ragazzino... di Trimalcione gli rovina addosso. La servit? ? tutta un urlo, e i commensali non sono da meno, mica per quella nullit? che tutti avrebbero visto volentieri con l'osso del collo rotto, ma piuttosto per l'orribile fine che la cena avrebbe avuto, se solo si fosse dovuto piangere un morto di cui non fregava niente a nessuno. Ma siccome Trimalcione si lamentava di brutto piegandosi sul braccio come se fosse fratturato, ecco accorrere i medici da ogni parte e, in mezzo a loro, Fortunata che, coi capelli sciolti e una tazza in mano, urlava di essere la pi? sfortunata e infelice delle donne. Nel mentre, il ragazzino che gli era franato addosso si era messo a strisciare ai nostri piedi, implorandoci di perdonarlo. A me la cosa puzzava alquanto: temevo che tutto quel piagnisteo preparasse il colpo di scena di qualche trovata di cattivo gusto. Infatti non mi era uscito di mente quel cuoco che aveva dimenticato di sventrare il maiale. Cos? mi metto a ispezionare la sala da pranzo in lungo e in largo, caso mai dovesse saltar fuori da qualche parete una nuova diavoleria, specie dopo essermi reso conto che stavano fustigando un servo che aveva fasciato il braccio contuso del padrone con una benda di lana e non di porpora. Non mi ero sbagliato di troppo: infatti, al posto della punizione ecco arrivare l'ordine di Trimalcione di rimettere in libert? il ragazzino, per evitare che qualcuno andasse in giro a dire che un pezzo d'uomo come lui era stato ferito da uno schiavo.
 

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