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Ovidio


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autore
brano
 
Petronio
Satiricon, 59
 
originale
 
[LIX] Coeperat Ascyltos respondere convicio, sed Trimalchio delectatus colliberti eloquentia: "Agite, inquit, scordalias de medio. Suaviter sit potius, et tu, Hermeros, parce adulescentulo. Sanguen illi fervet, tu melior esto. Semper in hac re qui vincitur, vincit. Et tu cum esses capo, cocococo, atque cor non habebas. Simus ergo, quod melius est, a primitiis hilares et Homeristas spectemus." Intravit factio statim hastisque scuta concrepuit. Ipse Trimalchio in pulvino consedit, et cum Homeristae Graecis versibus colloquerentur, ut insolenter solent, ille canora voce Latine legebat librum. Mox silentio facto: "Scitis, inquit, quam fabulam agant? Diomedes et Ganymedes duo fratres fuerunt. Horum soror erat Helena. Agamemnon illam rapuit et Dianae cervam subiecit. Ita nunc Homeros dicit, quemadmodum inter se pugnent Troiani et Parentini. Vicit scilicet, et Iphigeniam, filiam suam, Achilli dedit uxorem. Ob eam rem Aiax insanit, et statim argumentum explicabit." Haec ut dixit Trimalchio, clamorem Homeristae sustulerunt, interque familiam discurrentem vitulus in lance ducenaria elixus allatus est, et quidem galeatus. Secutus est Aiax strictoque gladio, tanquam insaniret, concidit, ac modo versa modo supina gesticulatus, mucrone frusta collegit mirantibusque vitulum partitus est.
 
traduzione
 
59 Ascilto era l? l? per rispondergli per le rime, quando Trimalcione, divertito dall'eloquenza del suo compare, interviene: ?Avanti, piantatela di litigare. Torniamocene di buonumore e tu, Ermerote, lascia stare il ragazzino che ha il sangue caldo, e mostrati superiore. In faccende come queste, chi cede ha sempre la meglio. Anche tu nei tuoi giorni di galletto facevi chicchirich? e non avevi la testa granch? a posto. Vediamo quindi di tornare allegri come prima, che ? meglio, e godiamoci gli omeristi?. E infatti, proprio in quell'istante, fa il suo ingresso una compagnia di guitti al suono di aste battute contro gli scudi. Trimalcione si stravacca per bene sul cuscino e, dato che gli omeristi si esibivano in greco secondo la loro stramaledetta abitudine, si mette a leggere ad alta voce un libro in latino. All'improvviso, dopo aver imposto il silenzio, dice: ?Ma lo sapete che storia stanno rappresentando? Diomede e Ganimede erano fratelli ed Elena era la loro sorella. Agamennone la rap? e a Diana rifil? in cambio una cerva. Cos? adesso Omero racconta in che modo Troiani e Parentini si facciano la guerra. Naturalmente ha la meglio Agamennone, e d? la figlia Ifigenia in moglie ad Achille. Ed ? per questa ragione che Aiace esce pazzo e adesso vedrete voi stessi come va a finire la vicenda?. Appena Trimalcione finisce di parlare, gli omeristi si mettono a schiamazzare, mentre in mezzo alla servit? indaffarata viene portato, sopra un vassoio sulle duecento libbre di peso, un vitello lesso, per di pi? con un elmo sulla testa. Dietro di lui arriva un Aiace che, brandendo la spada con gli occhi impallati, lo fa a brandelli e, colpendo ora di taglio ora di punta, infilza i pezzetti sulla punta della lama e li distribuisce tra gli invitati rimasti a bocca aperta.
 

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