65 Dopo questo slancio di bont? arrivano delle altre leccornie, che, vi giuro, mi viene la nausea soltanto a ripensarci. A ciascuno degli invitati, invece dei tordi, portano una gallina d'allevamento, e uova di papera incappucciate, che Trimalcione fa di tutto per costringerci ad assaggiare, dicendo che erano galline disossate. Proprio in quel frangente un littore bussa alla porta della sala ed ecco entrare un nuovo commensale in tunica bianca e con al seguito un gran numero di persone. Impressionato da una simile maest?, io pensavo fosse arrivato il pretore, e cos? faccio per alzarmi, nonostante fossi a piedi nudi. Di fronte a questa mia agitazione Agamennone scoppia a ridere e dice: ?Ma sta' tranquillo, scemo. ? soltanto il seviro Abinna, che ? anche marmista e pare faccia delle bellissime lapidi?.
Tranquillizzato da questo suo intervento, torno a distendermi e mi godo con enorme curiosit? l'ingresso di Abinna. Quello, ormai ubriaco, appoggiandosi con le mani sulle spalle della moglie, mentre l'olio profumato dalla fronte gli colava fin negli occhi a causa delle molte corone piazzate sulla testa, si sistema al posto d'onore, e ordina subito vino e acqua calda. Compiaciuto dell'allegria che c'era in sala, Trimalcione si fa portare anche lui un boccale pi? grosso e poi chiede ad Abinna come gli era andata. ?Tutto perfetto: mancavi solo tu. Io per? ero qui col pensiero. Ma, dio di un dio, ? andata alla grande. Scissa ha offerto un ricco novendiale in onore di un suo schiavo che, povero diavolo, lui aveva liberato in punto di morte. Ma mi sa che avr? delle brutte rogne con le tasse, perch? il morto gliel'hanno valutato 50.000 sesterzi. Comunque siamo stati che ? un piacere, anche se ci ? toccato versare met? del vino sulle quattro ossa di quel disgraziato?.
|