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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Petronio
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Satiricon, 86
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originale
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[LXXXVI] Proxima nocte cum idem liceret, mutavi optionem et: "Si hunc, inquam, tractavero improba manu, et ille non senserit, gallos gallinaceos pugnacissimos duos donabo patienti". Ad hoc votum ephebus ultro se admovit et, puto, vereri coepit ne ego obdormissem. Indulsi ergo sollicito, totoque corpore citra summam voluptatem me ingurgitavi. Deinde ut dies venit, attuli gaudenti quicquid promiseram. Vt tertia nox licentiam dedit, consurrexi ad aurem male dormientis: "Dii, inquam, immortales, si ego huic dormienti abstulero coitum plenum et optabilem, pro hac felicitate cras puero asturconem Macedonicum optimum donabo, cum hac tamen exceptione, si ille non senserit". Nunquam altiore somno ephebus obdormivit. Itaque primum implevi lactentibus papillis manus, mox basio inhaesi, deinde in unum omnia vota coniunxi. Mane sedere in cubiculo coepit atque expectare consuetudinem meam. Scis quanto facilius sit columbas gallosque gallinaceos emere quam asturconem, et, praeter hoc, etiam timebam ne tam grande munus suspectam faceret humanitatem meam. Ergo aliquot horis spatiatus, in hospitium reverti nihilque aliud quam puerum basiavi. At ille circumspiciens ut cervicem meam iunxit amplexu: "Rogo, inquit, domine, ubi est asturco?"
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traduzione
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86 Essendosi la notte successiva ripresentata l'occasione, cambiai obiettivo e dissi tra me e me: "Se riesco a palparlo per bene senza che lui se ne accorga, in cambio gli regalo due galli da combattimento". Sentendo questa promessa e, mi sa tanto, temendo che fossi io ad addormentarmi, il ragazzino mi si avvicin? spontaneamente. Io allora mi sbrigai a tranquillizzarlo e mi rimpinzai con tutto il suo corpo, senza per? arrivare al piacere supremo. Poi, alle prime luci del giorno, gli portai con sua grande gioia quanto promesso. Quando anche la terza notte vidi che c'era via libera, mi alzai e, mentre lui fingeva di dormire, gli sussurrai in un orecchio: "O d?i immortali, se a questo angioletto addormentato riesco a fargli il servizio completo, domani, in cambio di questo piacere, gli regalo un bellissimo puledro macedone, a patto per? che non si accorga di nulla". Il ragazzino dorm? profondo come non gli era mai successo. Cos? io prima mi riempii le mani coi suoi capezzoli al latte, poi mi attaccai alle sue labbra in un bacio lunghissimo e alla fine concentrai tutte le mie voglie in un unico punto. La mattina successiva, lui se ne stava in camera, aspettando che come al solito io gli portassi il mio regalo. Ma sai benissimo quanto pi? facile sia comprare colombe e galli rispetto a un puledro, e in pi? avevo paura che un regalo di quelle dimensioni potesse rendere sospetta la mia generosit?. Cos?, dopo qualche ora passata a zonzo, me ne tornai a casa e al ragazzino non gli diedi altro che baci. Ma lui, guardandosi intorno mentre mi stringeva tra le braccia, mi disse: "Signore mio, ma il cavallo dov'??".
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