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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Petronio
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Satiricon, 106
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originale
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[CVI] Concitatus iracundia prosiliit Lichas, et: "O te, inquit, feminam simplicem, tanquam vulnera ferro praeparata litteras biberint. Vtinam quidem hac se inscriptione frontis maculassent: haberemus nos extremum solacium. Nunc mimicis artibus petiti sumus et adumbrata inscriptione derisi". Volebat Tryphaena misereri, quia non totam voluptatem perdiderat, sed Lichas memor adhuc uxoris corruptae contumeliarumque, quas in Herculis porticu acceperat, turbato vehementius vultu proclamat: "Deos immortales rerum humanarum agere curam, puto, intellexisti, o Tryphaena. Nam imprudentes noxios in nostrum induxere navigium, et quid fecissent, admonuerunt pari somniorum consensu. Ita vide ut possit illis ignosci, quos ad poenam ipse deus deduxit. Quod ad me attinet, non sum crudelis, sed vereor ne, quod remisero, patiar." Tam superstitiosa oratione Tryphaena mutata negat se interpellare supplicium, immo accedere etiam iustissimae ultioni. Nec se minus grandi vexatam iniuria quam Licham, cuius pudoris dignitas in contione proscripta sit. <. . .>
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traduzione
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106 Ma Lica, infiammato dalla rabbia, salta su e dice: ?Stupida d'una donna! Cosa ti credi, che gliel'abbiano incise col ferro rovente quelle lettere? Magari avessero davvero la fronte deturpata da quel marchio! Se cos? fosse, noi adesso avremmo almeno una piccola consolazione. Invece ci hanno preso in giro con tiri da farsa, infinocchiandoci con una finta scritta?.
Trifena era disposta alla piet?, perch? non aveva ancora perso del tutto la speranza di spassarsela, ma Lica, che si ricordava benissimo della moglie sedotta e dell'affronto patito sotto il portico di Ercole, con la faccia stravolta dalla rabbia disse: ?Che gli d?i immortali si occupano delle cose umane, mi sa che ormai l'hai capito benissimo, Trifena. Infatti ci hanno portato qui sulla nave queste canaglie senza che loro se ne rendessero conto, e ce ne hanno segnalato la presenza con due sogni identici. Vedi un po' se li possiamo perdonare, quando son stati gli d?i in persona a mandarceli qui perch? fossero castigati. Personalmente non ho intenzione di infierire, ma temo che risparmiandoli debba poi essere io a pagarla cara?. Trasformata nella sua opinione da un discorso tanto pieno di scrupoli religiosi, dice di non volersi opporre alla pena, approvando anzi in pieno la vendetta proposta. Infatti anche lei, non meno di Lica, era stata offesa nella dignit? individuale e svergognata di fronte a tutti.
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