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autore
brano
 
Petronio
Satiricon, 116
 
originale
 
[CXVI] Hoc peracto libenter officio destinatum carpimus iter, ac momento temporis in montem sudantes conscendimus, ex quo haud procul impositum arce sublimi oppidum cernimus. Nec quid esset sciebamus errantes, donec a vilico quodam Crotona esse cognovimus, urbem antiquissimam et aliquando Italiae primam. Cum deinde diligentius exploraremus qui homines inhabitarent nobile solum, quodve genus negotiationis praecipue probarent post attritas bellis frequentibus opes: "O mi, inquit, hospites, si negotiatores estis, mutate propositum aliudque vitae praesidium quaerite. Sin autem urbanioris notae homines sustinetis semper mentiri, recta ad lucrum curritis. In hac enim urbe non litterarum studia celebrantur, non eloquentia locum habet, non frugalitas sanctique mores laudibus ad fructum perveniunt, sed quoscunque homines in hac urbe videritis, scitote in duas partes esse divisos. Nam aut captantur aut captant. In hac urbe nemo liberos tollit, quia quisquis suos heredes habet, non ad cenas, non ad spectacula admittitur, sed omnibus prohibetur commodis, inter ignominiosos latitat. Qui vero nec uxores unquam duxerunt nec proximas necessitudines habent, ad summos honores perveniunt, id est soli militares, soli fortissimi atque etiam innocentes habentur. Adibitis, inquit, oppidum tanquam in pestilentia campos, in quibus nihil aliud est nisi cadavera quae lacerantur, aut corvi qui lacerant." <. . .>
 
traduzione
 
116 Dopo aver volentieri portato a termine questo pietoso ufficio, ci mettiamo in marcia e, tempo un attimo, arriviamo fradici di sudore su un'altura, e di l? riusciamo a scorgere non troppo lontano un paese arroccato in cima a una collina. Sbandati com'eravamo, non riuscivamo a riconoscerlo, finch? un contadino ci inform? che si trattava di Crotone, citt? antichissima e, un tempo, la prima d'Italia. Siccome poi cercavamo di avere maggiori ragguagli sugli abitanti di quella nobile terra e sul tipo di affari cui essi amavano dedicarsi, visto che a forza di guerra non gli era rimasto granch?. ?Cari forestieri? ci illumin? il tipo, ?se siete commercianti, allora cambiate programma e trovatevi un altro settore nel quale sbarcare il lunario. Se invece siete dei furbacchioni che ci sanno fare e avete la menzogna facile, allora buttatevici pure perch? non ci metterete molto a fare soldi. Infatti in questa citt? delle lettere se ne infischiano, l'eloquenza non trova spazi, e l'onest? e le buone maniere non sono per niente di moda. La gente che incontrerete in questa citt?, bene, sappiate che si divide in due categorie: o truffatori o truffati. In questa citt? i figli non li riconosce nessuno, perch? chi ha un erede legittimo non lo invitano ai pranzi o a teatro, ma lo escludono da ogni piacere, costringendolo a mescolarsi in mezzo ai derelitti. Invece, quelli che non si sono mai sposati e che non hanno parenti prossimi raggiungono le cariche pi? alte, cio? a dire sono soltanto loro che muovono le cose, sono loro gli unici coraggiosi e onesti. Entrate in una citt?? prosegu?, ?che ? come quelle campagne dove, nel pieno delle pestilenze, non si vedono altro che cadaveri dilaniati o corvi che li dilaniano?. *
 

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