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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Petronio
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Satiricon, 131
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originale
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[CXXXI] Postero die, cum sine offensa corporis animique consurrexissem, in eundem platanona descendi, etiam si locum inauspicatum timebam, coepique inter arbores ducem itineris expectare Chrysidem. Nec diu spatiatus consederam, ubi hesterno die fueram, cum illa intervenit comitem aniculam trahens. Atque ut me consalutavit: "Quid est, inquit, fastose, ecquid bonam mentem habere coepisti?" Illa de sinu licium prolulit varii coloris filis intortum, cervicemque vinxit meam. Mox turbatum sputo pulverem medio sustulit digito, frontemque repugnantis signavit. <. . .>
Hoc peracto carmine ter me iussit expuere terque lapillos conicere in sinum, quos ipsa praecantatos purpura involuerat, admotisque manibus temptare coepit inguinum vires. Dicto citius nervi paruerunt imperio, manusque aniculae ingenti motu repleverunt. At illa gaudio exultans: "Vides, inquit, Chrysis mea, vides, quod aliis leporem excitavi?"
Mobilis aestivas platanus diffuderat umbras
et bacis redimita Daphne tremulaeque cupressus
et circum tonsae trepidanti vertice pinus.
Has inter ludebat aquis errantibus amnis
spumeus, et querulo vexabat rore lapillos.
Dignus amore locus: testis silvestris aedon
atque urbana Procne, quae circum gramina fusae
et molles violas cantu sua rura colebant.
<. . .> Premebat illa resoluta marmoreis cervicibus aureum torum myrtoque florenti quietum verberabat. Itaque ut me vidit, paululum erubuit, hesternae scilicet iniuriae memor; deinde ut remotis omnibus secundum invitantem consedi, ramum super oculos meos posuit et quasi pariete interiecto audacior facta: "Quid est, inquit, paralytice? Ecquid hodie totus venisti? -- Rogas, inquam ego, potius quam temptas?" Totoque corpore in amplexum eius immissus non praecantatis usque ad satietatem osculis fruor. <. . .>
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traduzione
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131 Il giorno dopo, essendomi alzato senza pi? alcun disturbo di natura fisica e psicologica, mi recai di nuovo in quello stesso viale coi platani, anche se ormai avevo il sospetto che si trattasse di un posto un po' iellato, e rimasi l? tra gli alberi ad aspettare Criside che mi indicasse la strada. Stanco di andare su e gi?, mi ero seduto nel punto del giorno prima ed eccola arrivare in compagnia di una vecchietta. E dopo avermi salutato, mi disse: ?E allora, pagliaccio, oggi andiamo un po' meglio??.
*
La vecchia, intanto, tir? fuori dal grembo un cordoncino intrecciato con fili di diverso colore e me lo leg? al collo. Poi raccolse col dito medio un po' di terriccio, ci sput? sopra e mi tracci? dei segni sulla fronte, anche se io cercavo di oppormi schifato...
*
Dopo aver pronunciato questa formula magica, la vecchietta mi ordin? di sputare tre volte e di tirarmi per tre volte contro il petto dei sassolini incantati che aveva portato avvolti in uno straccetto di porpora. Poi, allungando le mani, cominci? a manipolarmi l'affare, che obbed? all'istante, gonfiandosi e indurendosi in maniera cos? spettacolare da riempire le mani della vecchia, che esultante esclam?: ?Guarda un pochino, Criside mia, che bel leprotto ti ho stanato perch? un'altra se lo goda!?.
*
Il platano mobile l'ombra estiva diffonde,
e il tremulo cipresso, e Dafne coperta di bacche,
e pini potati dalle cime ondeggianti.
L? in mezzo giocavano le acque errabonde di un rivo
spumoso, smeriglio dei ciottoli le querule onde.
Un luogo degno d'amore: ne davano conferma l'aedo silvestre
e Procne l'urbana, che a volo sui prati d'intorno
e su tenere viole un inno levavano ai campi.
*
Mollemente adagiata sul letto, lei poggiava il suo collo marmoreo su un cuscino dorato, e con un mirto in fiore si faceva vento lentamente. Appena mi vide, arross? un pochino, memore forse del brutto scherzo che le avevo fatto il giorno prima. Quando per? tutti i presenti si ritirarono e mi invit? a sdraiarmi accanto a lei, mi copr? gli occhi con il rametto e, quasi resa pi? sbarazzina da quella specie di schermo tra di noi, disse: ?E allora, mio bel paralitico, oggi sei venuto tutto intero??. ?Perch? fai tante domande? replicai io ?invece di toccare con mano??. E abbandonatomi tutto nel suo abbraccio, ormai senza bisogno di incantesimi, andai avanti a baciarla fino a non poterne pi?.
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