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autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum, I, 40
 
originale
 
[40] Idemque disputat aethera esse eum, quem homines Iovem appellarent, quique aer per maria manaret, eum esse Neptunum, terramque eam esse, quae Ceres diceretur, similique ratione persequitur vocabula reliquorum deorum. Idemque etiam legis perpetuae et aeternae vim, quae quasi dux vitae et magistra officiorum sit, Iovem dicit esse, eandemque fatalem necessinatem appellat sempiternam rerum futurarum veritatem; quorum nihil tale est, ut in eo vis divina inesse videatur.
 
traduzione
 
40. Lo stesso Crisippo sostiene che quel dio che gli uomini chiamano Giove altro non ? che l'etere celeste mentre Nettuno rappresenta l'aria diffusa sul mare e quella, che chiamano Cerere la terra; e alla stessa guisa interpreta i nomi degli altri d?i. Identifica inoltre con Giove la forza insita in quella eterna ed imperitura legge che guida la nostra vita e ne detta i doveri e a tale forza egli d? il nome di ? necessit? del fato ? e di ? eterna realt? del futuro ?, ma nessuna di queste entit? mostra di avere in s? le caratteristiche della potenza divina.
 

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