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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, I, 102
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originale
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[102] "Nihil habet" inquit "negotii." Profecto Epicurus quasi pueri delicati nihil cessatione melius existimat, at ipsi tamen pueri etiam, cum cessant exercitatione aliqua ludicra, delectantur: Deum sic feriatum volumus cessatione torpere, ut, si se commoverit, vereamur ne beatus esse non possit? Haec oratio non modo deos spoliat motu et actione divina, sed etiam homines inertis efficit, si quidem agens aliquid ne deus quidem esse beatus potest.
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traduzione
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102. ? Ma la divinit? ? immune da ogni turbamento ? mi si dir?. Per questo Epicuro, come fanno i bambini
viziati, pensa che non ci sia nulla di meglio che starsene in ozio.
Ma anche i bambini, pur stando in ozio, si danno a qualche gioco. La divinit? invece la vorremmo talmente
sprofondata nell'ozio da temere che, per poco che si muova, non possa essere felice. Questo modo di ragionare non solo
spoglia gli d?i di ogni movimento e di ogni azione divina, ma rischia di impigrire anche gli uomini visto che persino un
dio, se compie qualche azione, non pu? essere felice.
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