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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, II, 5
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originale
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[5] qui enim est hoc illo evidentius? Quod nisi cognitum conprehensumque animis haberemus, non tam stabilis opinio permaneret nec confirmaretur diuturnitate temporis nec una cum saeclis aetatibusque hominum inveterare potuisset. Etenim videmus ceteras opiniones fictas atque vanas diuturnitate extabuisse. Quis enim hippocentaurum fuisse aut Chimaeram putat, quaeve anus tam excors inveniri potest, quae illa, quae quondam credebantur apud inferos, portenta extimescat? Opinionis enim commenta delet dies, naturae iudicia confirmat.
Itaque et in nostro populo et in ceteris deorum cultus religionumque sanctitates existunt in dies maiores atque meliores;
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traduzione
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5. che sotto nessun aspetto risulta pi? evidente della precedente affermazione. Se di tutto ci? non avessimo avuto
conoscenza e non fossimo fermamente convinti nel nostro intimo, una tradizione come questa non si conserverebbe
immutata per lungo tempo, non si rafforzerebbe coi passare degli anni, non avrebbe potuto sopravvivere all'alternarsi
delle et? e delle generazioni umane. Possiamo constatare che tutte le altre opinioni false e senza rispondenza nella realt?
si sono dissolte col tempo. Chi crede pi? che un tempo esistessero l'ippocentauro e la Chimera? Si trova forse ancora
una vecchina tanto sciocca da temere quei mostri che una volta si credeva popolassero gli Inferi? li tempo distrugge i
meri frutti dell'immaginazione e rinforza i giudizi dettati dalla natura.
Per questo sia presso il nostro popolo sia presso gli altri il culto degli d?i e il rispetto delle pratiche religiose si
sono sempre pi? accresciuti e perfezionati;
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