LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - database

 

 


 torna alla pagina precedente
 passim precedente

autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum, II, 36
 
originale
 
[36] is autem est gradus, in quo rerum omnium natura ponitur; quae quoniam talis est, ut et praesit omnibus et eam nulla res possit inpedire, necesse est intellegentem esse mundum et quidem etiam sapientem. Quid autem est inscitius quam eam naturam, quae omnis res sit conplexa, non optumam dici, aut, cum sit optuma, non primum animantem esse, deinde rationis et consilii compotem, postremo sapientem. qui enim potest aliter esse optima? neque enim, si stirpium similis sit aut etiam bestiarum, optuma putanda sit potius quam deterruma. Nec vero, si rationis particeps sit nec sit tamen a principio sapiens, non sit deterior mundi potius quam humana condicio. homo enim sapiens fieri potest, mundus autem, si in aeterno praeteriti temporis spatio fuit insipiens, numquam profecto sapientiam consequetur; ita erit homine deterior. quod quoniam absurdum est, et sapiens a principio mundus et deus habendus est.
 
traduzione
 
36. In esso ha sede l'intera realt? naturale e poich? da essa dipendono tutti gli esseri e nulla pu? esserle di ostacolo ne viene di conseguenza che il mondo debba essere dotato di intelligenza e di sapienza. Che v'? di pi? sciocco che affermare che quella natura che abbraccia in s? tutti gli esseri, non eccella al massimo grado su tutti o che, pur eccellendo, non sia in primo luogo dotata di vita, in secondo luogo dotata di ragione e di giudizio e, infine, non sia sapiente? Come potrebbe altrimenti eccellere su tutti? Se fosse simile ai vegetali o agli animali potrebbe essere indifferentemente considerata come la migliore o la Peggiore delle creature e se fosse partecipe della ragione, ma non lo fosse fin dalle origini, la condizione dell'uomo non sarebbe inferiore a quella del mondo; mentre l'uomo pu? divenire sapiente, il mondo, se non lo ? stato per tutta l'immensa estensione del tempo passato, non ? certamente destinato a raggiungere la sapienza neppure in futuro: in tal caso sarebbe addirittura inferiore all'uomo! Ma poich? ci? ? assurdo dobbiamo considerare il mondo come dotato fin dai primordi di sapienza e facente tutt'uno con la divinit
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by www.weben.it

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons