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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, II, 37
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originale
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[37] Neque enim est quicquam aliud praeter mundum quoi nihil absit quodque undique aptum atque perfectum expletumque sit omnibus suis numeris et partibus. Scite enim Chrysippus, ut clipei causa involucrum vaginam autem gladii, sic praeter mundum cetera omnia aliorum causa esse generata, ut eas fruges atque fructus, quos terra gignit, animantium causa, animantes autem hominum, ut ecum vehendi causa, arandi bovem, venandi et custodiendi canem; ipse autem homo ortus est ad mundum contemplandum et imitandum -- nullo modo perfectus, sed est quaedam particula perfecti.
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traduzione
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37. Noti v'? alcun essere, al di fuori del mondo, cui nulla manchi e che sia perfettamente compiuto ed idoneo alle
sue funzioni in ogni minimo particolare.
Con singolare acutezza Crisippo sostiene che, come per lo scudo si escogit? una copertura e per la spada una
vagina, cos? tutti gli esseri, fatta eccezione per il mondo nel suo insieme, furono creati a motivo di altri. Quelle messi e
quei frutti che la terra produce sarebbero stati creati per servire agli animali creati a loro volta per servire all'uomo: il
cavallo per trasportarlo, il bue per arare la terra, il cane per aiutarlo nella caccia e per proteggerlo. L'uomo poi, in s?
imperfetto ma partecipe di ci? che ? perfetto, sarebbe nato per contemplare ed imitare il mondo.
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