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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, II, 38
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originale
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[38] sed mundus quoniam omnia conplexus est neque est quicquam, quod non insit in eo, perfectus undique est; qui igitur potest ei desse id, quod est optimum? nihil autem est mente et ratione melius; ergo haec mundo deesse non possunt. Bene igitur idem Chrysippus, qui similitudines adiungens omnia in perfectis et maturis docet esse meliora, ut in equo quam in eculeo, in cane quam in catulo, in viro quam in puero; item quod in omni mundo optimum sit, id in perfecto aliquo atque absoluto esse debere;
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traduzione
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38. Ma il mondo, poich? abbraccia in s? ogni cosa e nulla esiste che non ne faccia parte, ? assolutamente perfetto.
Non potr? quindi mancare dell'elemento che eccelle su tutti gli altri, e poich? tale elemento si identifica con il pensiero e
con la ragione, al mondo non potr? mancare tale facolt?. Esatto ? quindi quanto dice Crisippo il quale, ricorrendo a delle
similitudini, afferma che ogni creatura ? pi? apprezzabile quando ha raggiunto il suo pieno sviluppo (che cio?, tanto per
fare degli esempi, un cavallo ? preferibile ad un puledro, un cane ad un cucciolo, un uomo ad un bambino) e che,
parimenti, poich? ci? che di buono si trova nel mondo deve consistere in qualcosa di assolutamente compiuto e
realizzato;
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