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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, II, 56
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originale
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[56] Nulla igitur in caelo nec fortuna nec temeritas nec erratio nec vanitas inest contraque omnis ordo veritas ratio constantia, quaeque his vacant ementita et falsa plenaque erroris, ea circum terras infra lunam, quae omnium ultima est, in terrisque versantur. caelestem ergo admirabilem ordinem incredibilemque constantiam, ex qua conservatio et salus omnium omnis oritur, qui vacare mente putat is ipse mentis expers habendus est.
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traduzione
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56. Nel cielo non v'? posto per il caso, per l'imprevisto, per l'eccezione, per l'incertezza, ma tutto ? ordine,
precisione, calcolo e regolarit?. E tutto ci? che manca di tali requisiti, in quanto falso e permeato di disordine, lo si
ritrova nello spazio che circonda la terra al di sotto dell'orbita della luna, il pi? basso dei corpi celesti, e sulla nostra
terra. Chi ritenesse che l'ordine mirabile e l'eccezionale regolarit? dei fenomeni celesti, da cui dipende totalmente il
sostentamento e la sopravvivenza delle creature tutte, non sia soggetto ad un principio intelligente dovrebbe ritenersi
egli stesso privo d'intelligenza.
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