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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, II, 57
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originale
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[57] Haut ergo ut opinor erravero, si a principe investigandae veritatis huius disputationis principium duxero. Zeno igitur naturam ita definit, ut eam dicat ignem esse artificiosum ad gignendum progredientem via, censet enim artis maxume proprium esse creare et gignere, quodque in operibus nostrarum artium manus efficiat id multo artificiosius naturam efficere, id est ut dixi ignem artificiosum magistrum artium reliquarum. Atque hac quidem ratione omnis natura artificiosa est, quod habet quasi viam quandam et sectam quam sequatur.
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traduzione
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57. Penso dunque di non sbagliare traendo spunto per la mia trattazione da colui che per primo si dedic? alla
ricerca della verit?.
Zenone definisce la natura come fuoco artificiere che procede alla generazione degli esseri secondo un metodo
preciso. Compito proprio e peculiare dell'attivit? artistica ? infatti, secondo il nostro filosofo, quello d? provvedere alla
generazione e creazione delle cose e ci? che nelle nostre creazioni artistiche ? opera della mano dell'uomo, con arte
assai pi? raffinata lo compie la natura, cio?, come s'? detto, quel fuoco artificiere, maestro di tutte le altre arti. E la
ragione per la quale la natura tutta ? dotata di facolt? artistiche ? che segue le direttive metodiche di una ben definita
scuola.
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