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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, II, 60
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originale
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[60] Multae autem aliae naturae deorum ex magnis beneficiis eorum non sine causa et a Graeciae sapientissimis et a maioribus nostris constitutae nominataeque sunt. quicquid enim magnam utilitatem generi adferret humano, id non sine divina bonitate erga homines fieri arbitrabantur, itaque tum illud quod erat a deo natum nomine ipsius dei nuncupabant, ut cum fruges Cererem appellamus vinum autem Liberum, ex quo illud Terenti "sine Cerere et Libero friget Venus",
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traduzione
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60. Molte altre categorie di divinit? in grazia delle loro benemerenze furono riconosciute ed espressamente
menzionate dagli uomini pi? sapienti di Grecia e dai nostri antenati. Essi partivano dalla considerazione che tutto
quanto risulta di grande utilit? per il genere umano sia senz'altro dovuto alla bont? divina. Di qui l'uso di denominare le
opere compiute dagli d?i coi loro stesso nome, cos? come oggi noi chiamiamo Cerere le messi e Libero il vino. A tale
consuetudine si ispira anche il noto verso di Terenzio: ? Venere ha freddo senza Cerere e Libero ?.
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