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Cicerone
De Natura Deorum, II, 66
 
originale
 
[66] Aer autem, ut Stoici disputant, interiectus inter mare et caelum Iunonis nomine consecratur, quae est soror et coniux Iovis, quod [ei] et similitudo est aetheris et cum eo summa coniunctio. effeminarunt autem eum Iunonique tribuerunt, quod nihil est eo mollius. sed Iunonem a iuvando credo nominatam. Aqua restabat et terra, ut essent ex fabulis tria regna divisa. datum est igitur Neptuno alterum, Iovis ut volumus fratri, maritimum omne regnum, nomenque productum ut Portunus a porta sic Neptunus a nando, paulum primis litteris immutatis. Terrena autem vis omnis atque natura Diti patri dedicata est, qui dives ut apud Graecos Ploutwn, quia et recidunt omnia in terras et oriuntur e terris, +Cui Proserpinam (quod Graecorum nomen est, ea enim est quae Persefonh Graece nominatur) -- quam frugum semen esse volunt absconditamque quaeri a matre fingunt.
 
traduzione
 
66. Il fluido che, secondo le elucubrazioni degli stoici, occupa una posizione intermedia fra il mare ed il cielo, ottiene anch'esso dignit? divina sotto il nome di Giunone, e poich? l'etere e questo fluido sono due elementi molto simili e strettamente collegati l'uno all'altro, Giunone ? detta sorella e sposa di Giove. E' stata l'estrema cedevolezza del nuovo elemento quella che ha fatto si che gli sia stato attribuito un nome femminile e lo si sia identificato con Giunone (ma, a mio parere, Iuno deriva dal verbo iuvare). A questo punto restavano da divinizzare soltanto l'acqua e la terra per realizzare la divisione in tre regni voluta dai racconti mitici. Il primo regno, cio? il dominio su tutto il mare, fu affidato a Nettuno che la tradizione vuole fratello di Giove ed il cui nome e un ampliamento dei verbo nare, cosi come Portuno ? un ampliamento di porta, con la sola differenza che a nare sono state leggermente mutate le lettere iniziali. La totalit? della sostanza terrestre considerata nella pienezza delle sue funzioni fu invece affidata al padre Dite che ? lo stesso che dire Dives (il ricco), il Ploutwn dei Greci; denominazione giustificata dal fatto che ogni cosa ritorna alla terra e da essa trae origine. A Dite si ricollega Proserpina (il nome ? di origine greca, trattandosi di quella dea che i Greci chiamano Persefonh) che simboleggerebbe il seme del frumento e che la madre avrebbe cercata dopo la sua scomparsa.
 

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