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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, II, 73
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originale
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[73] Proximum est, ut doceam deorum providentia mundum administrari. magnus sane locus est et a vestris Cotta vexatus, ac nimirum vobiscum omne certamen est. Nam vobis Vellei minus notum est, quem ad modum quidque dicatur; vestra enim solum legitis vestra amatis, ceteros causa incognita condemnatis, velut a te ipso hesterno die dictumst anum fatidicam Pronoean a Stoicis induci, id est Providentiam. quod eo errore dixisti, quia existumas ab is providentiam fingi quasi quandam deam singularem, quae mundum omnem gubernet et regat.
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traduzione
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73. Mi resta ora da dimostrare che il mondo ? retto dalla provvidenza divina. Trattasi di un argomento importante
e oggetto di viva discussione da parte di quelli della scuola del nostro Cotta, ed ? proprio con loro che bisogna
discuterne. Quanto a voi - e mi rivolgo a Velleio - siete poco informati sul modo in cui vanno dibattuti i vari problemi.
Leggete solo le opere ispirate ai vostri principi e solo quelle apprezzate: tutti gli altri li condannate senza minimamente
preoccuparvi di sentire le loro ragioni. Sei stato proprio tu, ieri, ad affermare che ? opera degli stoici la rappresentazione
di una vecchia profetessa, della Pronoia o provvidenza che dir si voglia. Il tuo errore sta nel pensare che essi abbiano
concepito la provvidenza come una dea personale cui spetti di reggere e governare il mondo. In realt? si tratta solo di un
modo abbreviato di parlare.
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