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brano
 
Cicerone
De Natura Deorum, II, 80
 
originale
 
[80] nihil autem nec maius nec melius mundo; necesse est ergo eum deorum consilio et providentia administrari. Postremo cum satis docuerimus hos esse deos, quorum insignem vim et inlustrem faciem videremus, solem dico et Iunam et vagas stellas et inerrantes et caelum et mundum ipsum et earum rerum vim, quae inessent in omni mundo cum magno usu et commoditate generis humani, efficitur omnia regi divina mente atque prudentia. Ac de prima quidem parte satis dictum est.
 
traduzione
 
80. ma poich? non v'? nulla di pi? esteso e di pi? prezioso del mondo, esso non potr? non essere governato dalla volont? e dalla provvidenza divina. Infine, una volta dimostrata la divinit? di quegli esseri la cui straordinaria potenza e il cui luminoso aspetto noi ammiriamo - intendo qui riferirmi al sole, alla luna, alle stelle fisse ed erranti, al cielo, allo stesso mondo preso nel suo insieme nonch? a tutte quelle altre entit? presenti nel mondo che risultano di grande vantaggio ed utilit? per l'uomo - non resta che concludere che tutti gli esseri sono governati dalla mente e dalla saggezza divina. Ma del primo punto si ? ormai detto a sufficienza.
 

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