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autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum, II, 81
 
originale
 
[81] Sequitur, ut doceam omnia subiecta esse naturae, eaque ab ea pulcherrime geri. Sed quid sit ipsa natura, explicandum est ante breviter, quo facilius id, quod docere volumus, intellegi possit. namque alii naturam esse censent vim quandam sine ratione cientem motus in corporibus necessarios, alii autem vim participem rationis atque ordinis tamquam via progredientem declarantemque, quid cuiusque rei causa efficiat, quid sequatur, cuius sollertiam nulla ars, nulla manus, nemo opifex consequi possit imitando; seminis enim vim esse tantam, ut id, quamquam sit perexiguum, tamen, si inciderit in concipientem conprendentemque naturam nanctumque sit materiam, qua ali augerique possit, ita fingat et efficiat in suo quidque genere, partim ut tantum modo per stirpes alantur suas, partim ut moveri etiam et sentire et appetere possint et ex sese similia sui gignere.
 
traduzione
 
81. Mi incombe ora il compito di dimostrare che tutte le cose sono sottoposte alla natura e sono da lei guidate nel migliore dei modi. Prima di tutto occorre per? brevemente chiarire cosa propriamente si deve intendere per natura acciocch? si comprenda meglio ci? che intendiamo dimostrate. Alcuni intendono per natura una forza irrazionale determinante nei corpi materiali dei movimenti dominati dalla legge della necessit?, altri invece identificano la natura con una forza razionale e ordinata ispirata nella sua azione ad un metodo ben preciso e non restia a svelare ogni suo singolo fine ed intendimento, una forza cos? dinamicamente attiva che la mano di nessun artista riuscirebbe a raggiungere ed eguagliare. Basterebbe a provarlo la straordinaria carica di energia contenuta in un seme. Per quanto piccolo esso sia ? sufficiente che vi sia un terreno adatto ad accoglierlo e a farlo germinare e della sostanza che possa nutrirlo e farlo crescere perch? esso provveda a creare ed a plasmare creature della sua stessa stirpe sia che si tratti di esseri destinati ad assorbire il nutrimento tramite le proprie radici, sia che si tratti di creature capaci di muoversi, di avere delle sensazioni, di provare dei desideri e di generare dei propri simili.
 

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