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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, II, 85
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originale
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[85] Quae aut sempiterna sit necessest hoc eodem ornatu quem videmus, aut certe perdiuturna, permanens ad longinquum et inmensum paene tempus. quorum utrumvis ut sit, sequitur natura mundum administrari. Quae enim classium navigatio aut quae instructio exercitus aut, rursus ut ea quae natura efficit conferamus, quae procreatio vitis aut arboris, quae porro animantis figura conformatioque membrorum tantam naturae sollertiam significat quantam ipse mundus? aut igitur nihil est quod sentiente natura regatur, aut mundum regi confitendum est.
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traduzione
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85. Che tale struttura unitaria del mondo sia destinata a conservarsi in eterno nel suo attuale splendore o almeno
per un tempo molto esteso e quasi immenso ? un fatto indubitabile n? potrebbe essere altrimenti. Ad ogni modo,
qualunque delle due tesi si voglia accettare, la conseguenza resta una sola, che cio? il mondo ? governato dalla natura.
Consideriamo per un momento la navigazione di una flotta o l'allestimento di un esercito o, per ritornare all'esempio di
processi naturali, la nascita di una vite o di un albero o l'aspetto e la struttura fisica di un animale: in nessun caso ?
ravvisabile un'attivit? tanto intensa quanto quella che caratterizza il mondo nel suo insieme. A questo punto due sole
possibilit? restano aperte: o che non esista nulla su cui la natura bench? dotata di sensibilit? eserciti la sua azione di
guida o che sia il mondo ad esserne governato.
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